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Disturbo da panico


Il DSM-IV definisce l’attacco da panico (AP) come un periodo di intensa paura e malessere, che insorge acutamente e raggiunge il sio acme in 10 minuti o meno in associazione ad una sintomatologia somatica (palpitazioni, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, dolore toracico, nausea, malessere addominale, stordimento, vertigini, parestesie, sensazione di calore o di freddo) e sintomatologia cognitiva (de realizzazione, depersonalizzazione, paura di perdere il controllo o diventare matto, paura di morire).
Gli AP possono essere:
-inaspettati, se vengono senza alcun preavviso o fattore scatenante;
-avvenire in seguito all’esposizione a specifiche situazioni scatenanti;
-essere favoriti ma non inevitabilmente scatenati da situazioni specifiche, che possono manifestarsi anche a distanza di tempo da tale esposizione.
L’età di esordio è bimodale, con un picco adolescenziale ed uno in età adulta:
- a 6/10 anni abbiamo tensione acuta ed improvvisa, poi terrore, pianto, fuga, agitazione psicomotoria, palpitazioni, difficoltà di respiro, nausea, sudorazione, senso di svenimento;
-tra i 10 e i 12 anni abbiamo dolori toracici, rossore, tremore, mal di testa, vertigini ed iniziali sintomi cognitivi;
-in adolescenza prevalgono i sintomi cognitivi, paura di morire, paura di diventare matto, di perdere il controllo, più tardi de realizzazione e depersonalizzazione.
In età evolutiva sono più rari gli AP spontanei e più frequenti quelli scatenanti o favoriti da fattori esterni.
E’ presente frequentemente l’associazione con agorafobia, vi può essere o non il rifiuto scolastico e disturbo depressivo.

Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
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