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Encefaliti


Con il termine “encefalite” si indica l’interessamento, unifocale o multifocale, del SNC nel corso di malattie infettive provocate da batteri, virus, funghi, sostanze tossiche, ecc.
Tra le encefalite virali, possono essere distinte le encefaliti a trasmissione interumana (serbatoio umano) o a serbatoio animale.
I sintomi possono essere raggruppati in:
1) sintomi di infezione;
2) sintomi meningei;
3) sintomi di alterazione dell’encefalo, del midollo spinale o di entrambi.
Distinguiamo:
- l’encefalite ermetica: nel periodo prodromico si possono avere: febbre, malessere, infezione delle vie aeree; l’esordio è brusco con febbre, cefalea, allucinazioni, turbe comportamentali, perdita di memoria, crisi convulsive; frequente è l’evoluzione verso il coma;
- e l’encefalite postmorbillosa: malattia ad andamento progressivo che interessa i bambini con età superiore ai 4 anni e gli adolescenti al di sotto dei 18 anni e che colpisce prevalentemente il sesso maschile; è una malattia che interessa tutto il cervello (sostanza bianca e sostanza grigia); l’esordio è brusco senza che nel decorso precedente vi fosse nulla che potesse far presagire l’imminente complicazione. Il quadro clinico esordisce con un mutamento della personalità, deficit della memoria e deterioramento intellettuale; nella seconda parte della malattia subentra l’incoordinazione motoria, ed infine il coma, la rigidità muscolare e i disordini neurovegetativi; l’esito della malattia è letale.

Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
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