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Schemi di classificazione per il web

Non sempre conviene utilizzare classificazioni gerarchico enumerative della biblioteconomia. Un utilizzo dei principi di classificazione sul web lo possiamo trovare negli indici sistematici, cataloghi organizzati come Yahoo, chiamati anche directory. La cosa funziona così: si fa un schema di classificazione gerarchico enumerativo e poi si indicizzano alcune risorse. I siti son raggruppati prevalentemente secondo i loro contenuti. Yahoo ha uno schema organizzativo ibrido in cui troviamo una divisione per discipline più una classe che appartiene a una tassonomia geografica (arts games, REGIONAL). Qui si parla di schema organizzativo ibrido, in cui più principi di divisione operano contemporaneamente.

Classificazioni per discipline – per tipologia di utente – per lingua – per attività (shopping). Se ci sono tutte queste cose assieme, quando devo cercare un gioco per bambini da quale classe parto? Zins individua otto schemi organizzativi di divisione:
1 - soggetti
2 - oggetti che rappresentano
3 - applicazioni per cui son progettate
4 - utenti finali previsti
5 - luoghi a cui sono associate
6 - tipologie come fonti di riferimento
7 - media attraverso cui son presentate
8 - lingua testi scritti.
Ma sul web è necessario impiegare un solo principio di divisione alla volta? È diffusa nel web quest’abitudine di applicare più principi. Ma una classificazione coerente è più prevedibile: all’utente può bastare la lettura di alcune classi per dedurre le altre. Rosenfield e Morville ammettono schemi incoerenti quando il sito non classifica molto contenuto o quando le categorie create con diverse caratteristiche di divisione son ripartite tra loro attraverso scelte di design dell’interfaccia. Una soluzione potrebbero essere le faccette. L’incoerenza va dunque supportata dal design, perché l’utente deve crearsi un modello mentale dell’organizzione del sito. Le classificazioni sviluppate nella biblioteconomia spesso mostrano un livello di coerenza maggiore. Perché non utilizzare i principi della biblioteconomia per il web? Gli schemi tradizionali della biblioteconomia sono chiusi, non consentono inserimenti di nuove categorie, per attendere una revisione i tempi sono lunghi. Uno schema realmente aperto permette invece all’indicizzatore e al compilatore di generare nuove categorie.
 
Quindi per il web sono più comodi schemi home-grown che permettano a chi gestisce il sito di modificare velocemente l’impianto classificatorio. Ma a volte schemi home-grown gerarchico enumerativi sono insoddisfacenti: l’adattabilià è parziale e la scalabilità spesso difficile.

Le classificazioni analitico-sintetiche, o a faccette, sono invece più aperte. Si creano le classi “on the fly”, partendo da alcuni elementi (faccette e fuochi) assicurando all’indicizzatore la possibilità di generare le classi.
 
L’indicizzatore descriverà l’oggetto rispetto alle faccette previste, assegnando a ogni faccetta i fuochi più adatti. Se devo descrivere un dominio x con 4 faccette, ognuna contenente 5 fuochi, potrò generare 5 classi = 625 classi. Avere a che fare con 625 categorie è più pesante. I sistemi basati sulla classificazione a faccette servono a chi ha bisogno di flessibilità e adattabilità. E’ sempre possibile aggiungere un nuova faccetta per descrivere gli item, ed ogni faccetta è autonoma: determina una proprietà dell’oggetto. Ma l’aggiunta di un nuova faccetta rende necessaria la riclassificazione di tutte le entità secondo la nuova faccetta. Prestare attenzione anche all’aggiunta di nuovi fuochi.

CATEGORIA: CARS
FACCETTE: BRAND, YEAR, classificazione, PRICE, RANGE, ENGINE SIZE, SIZE.. – dimensioni importanti dell’item
FUOCHI:  BY BRAND (Chevrolet, ford, Toyota..); BY YEAR (2005, 2006…); - loro caratteristiche specifiche
ITEM: Ce ne sono diversi per ogni fuoco. Es. Chevrolet: 15 modelli…

In Epinions, apparentemente legato a una classificazione standard, si descrivono gli oggetti sulla base di un set di metadata semantici (faccette e fuochi) e si utilizzano questi per generare dinamicamente e contestualmente il sistema di navigazione. Lo stesso item si può replicare (es. la stessa auto) in diverse porzioni della struttura gerarchica. L’importante è che questo tipo di classificazione non confonda troppo l’utente. Epinions prevede dunque l’integrazione tra una classificazione gerarchico enumerativa classica e una a faccette. La prima introduce alla seconda.  Questo perché le faccette possano essere più specifiche e utili per l’utente.

Comunque spesso nel web si utilizzano classificazioni incoerenti perché popularity-based. Comunque le classificazioni gerarchico enumerative pienamente coerenti determinano un doppio vincolo: possono spingere in basso le categorie popolari (che l’utente vorrebbe trovare con un solo click) e non permettono a uno stesso livello strategie di navigazione e ricerca differenti. Usabilità e utilità risultano dunque compromesse perché non si soddisfa l’utente. Le soluzioni sono comunque tante. In un sito posso anche alleggerire l’interfaccia mostrando i fuochi solo di alcune faccette, lasciando per le altre la possibilità di navigare secondo altri principi di divisione. Il sito Epicurious implementa un sistema di ricerca a faccette. Ma è importante evitare che inserendo troppo fuochi gli utenti ottengano zero risultati. Meglio presentare degli item piuttosto che nulla (in un sito di e-commerce). Poi in un'interfaccia a faccette posso indicare sotto le faccette solo i fuochi più noti agli utenti, magari ordinandoli per popolarità. Per vederli tutti si clicchi su “view more”.
 
Vantaggi: accessi multipli sulla base di diversi bisogni informativi; supporto specifico nelle fasi intermedie di ricerca; soddisfazione veloce delle esigenze popolari; classificazione coerente ed autoesplicativa. Poi c’è apertura, scalabilità e possibilità di indicizzazione sotto più classi di uno stesso oggetto.

Il meccanismo degli schemi a faccette ricorda molto i database relazionali. Quindi un sistema a faccette si può efficacemente implementare anche tramite sistemi di ricerca a filtri, che consentano di inserire in determinati campi (faccette) specifici valori (fuochi) selezionati da un menu a comparsa.
 
Scegliendo la prima caratteristica il sistema dovrebbe in automatico eliminare le voci che descrivono caratteristiche ora non più possedute.

Tratto da ORGANIZZARE LA CONOSCENZA di Dario Gemini
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