Skip to content

Lo sport educativo di Jean Le Boulch

Lo sport educativo di Jean Le Boulch


Jean Le Boulch, medico ed educatore francese pioniere dello sport educativo, ha ideato la psicocinetica, cioè la scienza del movimento.
L’autore ha delineato un approccio pedagogico che segue fedelmente lo sviluppo psicomotorio del bambino, e sostiene che l’apprendimento delle prassie (insieme di movimenti coordinati intenzionali in funzione di un risultato, sono alla base dell’efficacia del gesto) avviene grazie ad un procedimento capace di conferire agli apprendimenti motori caratteri di soggettività, plasticità e apertura. Il tono muscolare non dipende dalla forza ma mostra una sensibilità ai fattori emotivi. Dimensione psichica e motoria sono visti da Le Boulch come espressioni bipolari del processo di adattamento sociale.
Per Le Boulch un apprendimento per essere tale deve passare per la presa di coscienza del soggetto, altrimenti è solo addestramento. Non si  educa il movimento, ma si educa attraverso il movimento. Il processo di apprendimento motorio e sportivo è articolato da Le Boulch in tre fasi successive:
1. Fase esplorativa globale: è una fase di messa in situazione, nella quale l’educatore si deve limitare a creare le condizioni per motivare una libera esplorazione globale, per mettere il soggetto in contatto con il problema motorio e sollecitando a trovare intuitivamente la risposta motoria alla domanda che sta alla base dell’apprendimento di quella situazione. È una fase che costringe l’allievo alla ricerca, a costruire l’apprendimento per associazione, selezione, organizzazione. L’insegnante può qui osservare l’allievo mentre esplora, può scoprirne risorsi e limiti potendo poi gestire l’insegnamento. Il modello di questa fase è variabile e non va affrettata. Il soggetto avrà naturalmente il bisogno di conoscere un modello di risposta efficace che gli consenta un certo dominio, potendo quindi passare alla seconda fase.
2. Fase di dissociazione: consiste nell’offerta di schemi efficaci proposti dall’esterno per il tramite dei processi di interiorizzazione e di rappresentazione mentale.
3. Fase di stabilizzazione: attraverso la ripetizione del modello interiorizzato si potrà garantire la stabilizzazione degli automatismi.
Le tre fasi ripropongono le tappe codificate della strutturazione dello schema corporeo: quella esplorativa globale (0-3 anni), quella di dissociazione (fino ai 7 anni) e quella della stabilizzazione.
L’apprendimento è di tipo intelligente: non si parte dalla tecnica, ma questa viene scoperta. L’apprendimento è un problema personale da risolvere, non una tecnica da copiare. Si tutela così per l’educando la possibilità di adattare a sé la tecnica e di plasmarla sulle proprie caratteristiche.

Tratto da PEDAGOGIA DEL CORPO di Adriana Morganti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.