Skip to content

Metodi di rilassamento


La condizione trasversale che accomuna i diversi approcci è l’idea di corpo capace di disporsi all’ascolto, un corpo presente e rallentato, dove per rallentato si intende la capacità di stare nell’ascolto e di porsi in relazione senza dover necessariamente fare ‘qualcosa’.
Il rilassamento non è una condizione semplice, ma è una esperienza alla quale si deve educare perché costituisce la strategia che mette in contatto diretto col corpo, introduce nuove condizioni, innesca ogni percorso di educazione corporea. Il rilassamento apre al mondo dell’esperienza ad occhi chiusi (sentire, fantasticare, accostarci al sonno). Percepire le sensazioni interne del corpo corrisponde sempre ad una riduzione delle tensioni.
Esistono oggi metodi propriocettivi centrati sul rilassamento corporeo: il training autogeno di Schultz e  l’eutonia di Alexander, che sono all’origine della sequenza didattica rilassamento --> immaginazione guidata --> presa di coscienza --> verbalizzazione.
Le tecniche di rilassamento si possono introdurre sia in forma globale che in forma segmentaria o analitica. Nell’approccio globale il soggetto sperimenta il rilassamento diffuso come conseguenza psicologica della riduzione del grado di tensione muscolare, tramite consegne verbali o con l’ascolto di musica. La tecnica segmentaria analitica, invece, conduce al rilassamento portando a contrarre per alcuni secondi, in modo volontario, dei gruppi muscolari isolati.
La scelta delle tecniche di rilassamento tiene conto dell’età, il grado di familiarità con la tecnica stessa, le resistenze e le difficoltà che a volte si palesano.

Tratto da PEDAGOGIA DEL CORPO di Adriana Morganti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.