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Psicomotricità e pedagogia del corpo


La psicomotricità rappresenta il modo peculiare di abitare la realtà, di sperimentarla e di conoscerla, del bambino. La teoria psicomotoria ha così elaborato dei setting di intervento che si sono distinti per le diverse opzioni epistemologiche. La pedagogia del corpo intende offrire al professionista dell’educazione una sensibilità teorica che sappia riconoscere i diversi stili. Ogni psicomotricista definisce il suo intervento all’interno di una cornice che vede nel gioco sensomotrio, in quello simbolico e in quello rappresentativo gli obiettivi da perseguire. Lo psicomotricista è colui che è capace di allestire le condizioni materiali e simboliche di accompagnamento del bambino nei passaggi tra queste tre fasi.
Le tre fasi del setting psicomotorio trovano un naturale prolungamento scomponendosi in altrettanti setting, detti motori, espressivi ed estetici, rivolti agli adulti.
Ogni pratica educativa potrà ricondursi alla pedagogia del corpo, a patto che in essa vivano le consapevolezze proprie dell’educatore corporeo.
La pedagogia del corpo è una cornice che implica uno sguardo sistemico, una attitudine interdisciplinare e trasversale, la capacità riflessiva e operativa di fare del corpo la chiave con cui rileggere il nostro pensare e fare educazione.

Tratto da PEDAGOGIA DEL CORPO di Adriana Morganti
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