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Definizione di peripéteia

Anche se la nostra frequentazione con il mondo del racconto inizia prestissimo, quando si tratta di passare dalla pratica alla teoria, vale a dire dall'utilizzare concretamente gli strumenti del racconto al descriverli a parole, facciamo parecchio fatica. Non sono certo mancati i geni che si sono posti il problema, primo fra tutti Aristotele, la cui Poetica abbonda di intuizioni stupefacenti, come quella sulla peripéteia, curiosamente non insegnata a scuola con la stessa ovvietà con cui si studia il teorema pitagorico; la pp infatti descrive le giuste e immediate circostanze per le quali una normale sequenza di eventi diventa un racconto. Il fatto è che probabilmente il narrare non è innocente quanto la geometria; lo circonda un certo alone di malvagità, di pericolosità. La narrativa è così pericolosa e affascinante che non facciamo altro che applicare i suoi modelli alla realtà che ci circonda, dando forma alle nostre esperienze quotidiane. Non a caso diciamo ad esempio che qualcuno assomiglia al signor Micawber o che sembra uscito da un romanzo di Dickens.
Questa capacità del racconto di modellare l'esperienza quotidiana non può venire attribuito esclusivamente ad un ennesimo errore nell'umano sforzo di dare un senso al mondo: la narrativa, invece dà forma alle cose del mondo reale e spesso conferisce addirittura un titolo alla realtà. I significati narrativi arrivano a imporsi ai referenti di storie presumibilmente vere, perfino nel diritto, come nel caso del reato di attrazione.

Tratto da PEDAGOGIA GENERALE di Gherardo Fabretti
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