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Il gruppo di apprendimento


Non è semplicemente un gruppo dove si impara.
E’ stato usato con gli insegnanti e nei gruppi psichiatrici ma può essere utilizzato con tutte le professioni che lavorano con le relazioni umane. Chi partecipa a questo gruppo sperimenta un evoluzione del gruppo e le dinamiche sia della soggettività che dell’intersoggettività.
I destinatari sono coloro affetti da deficit funzionale dell’aspetto informativo: lavoratori a rischio di sclerotizzazione del compito: non è una carenza di informazione. Sono informati ma non sanno metterle in pratica e sono a rischio di sclerotizzazione (irrigidimento) del compito : Cioè lavorano in modo meccanico non solo sul compito ma anche sul tipo di vissuto emozionale (si cristallizza). Si fa sempre alla stessa maniera (es. l’insegnate che urla sempre e ha sempre lo stesso metodo).
Nelle realtà caratterizzate dalle esigenze di cambiamento (come quella dell’educatore), e dalla capacità di mettersi in gioco,questa patologia è grave. Non è un apprendimento che riguarda solo le cognizioni, ma semmai riguarda il coniugare le cognizioni con le emozioni e la capacità relazionali.
La metodica prevede:
Poche persone professionalmente omogenee
Incontri settimanali di due-tre ore.
Un conduttore ed un tema di discussione (serve ad ancorare l’ansia di persone sedute in cerchio di fronte ad una realtà nuova)
IL setting è inizialmente direttivo e si lavora sull’Hic et nunc, cioè si riportano esperienze vissute altrove. Questo perché quando si lavora sul Qui ed ora c’è il rischio del conflitto. c’è il rischio di mettersi in discussione, ma questo in realtà è un artefatto, un modo per partire. Ben presto infatti il là e allora si trasformano in qui ed ora. E’ vero che tu parli dell’allora, ma ne parli qui ed ora, investendo te stesso e le dinamiche emozionali e declinando il tuo racconto sulla base dei ritorni che percepisci negli altri. L’oggetto infatti ben presto cambia diventando centrato sulle relazioni.
Ci sono sei fasi:
-Il sevrage: è una rottura cognitiva/emozionale che comporta una perdita dei modelli consolidati(es. l’insegnante e il suo schema di azione). Fa riferimento proprio al concetto di prima. Questo provoca tensione ed ambivalenza,perché esci da modelli consolidati e rassicuranti.(secondo livello)
-Acting out:passaggio all’azione. Faccio una cosa invece di dirla (invece di dirti che hai la cravatta fuori posto te la sistemo, se voglio ridere rido).E’ uno sfogo del disagio.
Adattamento: si passa dalla centratura sul disagio (che se permane genera conflitto con il rischio di essere emarginato) alla disponibilità relazionale. C’è un investimento cognitivo emozionale accompagnato dalla costruzione di nuovi schemi relazionali.
-Recupero: implementazione delle capacità riorganizzativo/esperenziali individuali, la possibile rivisitazione dell’identità professionale. Superata questa fase entriamo nel T-gruop vero e proprio, centrato sulle relazioni e sull’intersoggettività. L’apprendimento è sulle dinamiche relazionali: consente di capire come sei in relazione, come sei considerato, di sperimentarsi in modo diverso.
-Inserimento secondario : rivisitazione delle proprie abitudini, solidarietà, recupero dei marginali ecc.

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