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Valori e desideri



Per parlare di cultura in maniera approfondita si deve necessariamente parlare di valori. Che cosa sono i valori? Visione recente (franz de waal, primatologo): vi sono dei valori innati nella nostra specie. A partire dall'osservazione dei primati lui sostiene che alcuni valori, come cooperazione e altruismo, sono innati nella nostra specie. La cooperazione, per salvaguardare l'armonia nella comunità, è osservabile in primati non umani, come scimpanzè e Bonobi. I Bonobi sono stati scoperti recentemente, e sono una specie particolarmente pacifica, con una struttura matriarcale (è la femmina dominante che influenza le configurazioni e le dinamiche della comunità --> ad esempio sono le femmine che intervengono per pacificare i maschi). Nel libro di Waal sono descritti tutta una serie di comportamenti cooperativi, non solo verso i proprio piccoli (che è necessario per la sopravvivenza della specie, quindi ha una base biologica), ma anche verso adulti che non hanno legami di sangue e che semplicemente appartengono alla stessa comunità --> queste sono prove di comportamenti altruistici, che non corrispondono alla morale, propria solo della specie umana, dato che riguarda la consapevolezza e la riflessione su questi comportamenti altruistici a livello simbolico (non presente nei primati). Nei primati non umani comunque i comportamenti altruistici sono sicuramente presenti, e questo porta a pensare che effettivamente siano innati, anche perché se non fossimo effettivamente propensi alla cooperazione, richiederebbe uno sforzo immane apprendere tali comportamenti solo perché qualcuno dall'alto ce lo impone. quindi si potrebbe dire che valori come cooperazione, altruismo, mantenimento della pace sono valori innati (come se fossimo programmati a venire al mondo per essere altruisti), mentre sono apprese le pratiche con cui si riesce a realizzare tali valori (qualcuno ci deve insegnare come alimentare questi valori innati e come praticarli). Anolli dice che valori come cooperazione e altruismo sono specifici della specie umana, ma in realtà questi studi mostrano esattamente il contrario.

Visione psicologica di cosa sono i valori: i valori sono costrutti motivazionali che definiscono ciò che consideriamo importante è che indicano quali scopi sono da raggiungere. Costituiscono i criteri e gli standard in base ai quali procedere al confronto fra gli eventi (ciò che per noi vale ci dà il criterio per agire --> sono i criteri che orientano le nostre scelte). Sono io che le persone considerano bene o male, giusto o sbagliato, desiderabile o indesiderabile, ciò che va fatto o non va fatto.

Da dove nascono i valori? Una delle radici principali dei valori può essere ricercata nel desiderio, aspirazione tutta umana di realizzare un'aspettativa rilevante al fine di raggiungere un migliore stato delle cose. Un valore è ciò che per noi è desiderabile è positivo. È un motore molto potente perché alimenta e promuove l'insieme prevalente dei significati, credenze, pratiche, simboli e norme fra le persone di una data cultura.

I valori poi hanno un fortissimo carattere di contingenza.
Desiderio e speranza: la psicologia del desiderio enfatizza il ruolo delle risorse e potenzialità dell'individuo, promuove gli interventi finalizzati ad attivare le abilità della persona (questo perché se capisco cosa veramente desidero, riesco a esplicitare le mie potenzialità, perché sono motivato a farlo) anziché a compensare le sue limitazioni. Pone in evidenza l'importanza di un percorso di sviluppo verso forme gratificanti di convivenza tramite un processo di interdipendenza tra benessere individuale e collettivo. La motivazione intrinseca (ciò che davvero vogliamo, quindi ciò che per noi è un valore) è il principio di ogni azione e ogni cambiamento --> questo è il cuore dell'intervento psicologico e della possibilità di promuovere un cambiamento nelle persone, e questo perché i valori sono alla base della realizzazione e del benessere dell'individuo. Anche l'educazione si muove su questo principio: se nei ragazzi si suscita la motivazione, sono loro che vogliono davvero raggiungere i traguardi e poi ci riescono effettivamente.

Struttura dei valori secondo Schwartz

Valori di base dell’individuo
- Potere: condizione sociale e di prestigio
- Successo: personale grazie alle proprie competenze
- Edonismo: ricerca di piacere personale
- Autonomia: indipendenza di pensiero e di azione
- Stimolazione: ricerca di novità
- Universalismo: ricerca di giustizia, tolleranza, uguaglianza, rispetto
- Benevolenza: promozione del benessere delle persone prossime
- Tradizione: rispetto degli usi e costumi del passato
- Conformità: rispetto per le norme e restrizione delle azioni che possono violare le norme

A livello di nazione:
- Autonomia vs interdipendenza: Schwartz non parla di individualismo vs collettivismo, ma di autonomia vs interdipendenza. Autonomia e interdipendenza però, dice Rogoff (in contraddizione con Schwartz) non sono agli estremi come individualismo e collettivismo, ma anzi uno dipende dall’altro —> per essere autonomi bisogna essere interdipendenti e viceversa (Rogoff) —> ciò succede nelle culture del rispetto: con i bambini fino a 3 anni non si interviene, in modo da rispettare i suoi interessi, i suoi gusti —> se il bambino viene rispettato, poi sarà in grado di rispettare l’adulto, dato che ha sperimentato su di sé il rispetto. Rogoff dice che le culture più autonome sono proprio quelle che si basano sul valore di interdipendenza. Se il bambino viene rispettato nella sua autonomia (viene lasciato libero di esplorare), poi sarà in grado di collaborare di più con l’adulto e di rispettarlo. Quindi autonomia e interdipendenza non sono agli opposti, in contraddizione, ma anzi per sviluppare interdipendenza (collaborazione e cooperazione con gli altri) bisogna prima sperimentare autonomia e rispetto e su di sé —> l’uno presuppone l’altro.
- Uguaglianza vs gerarchia: è l’equivalenza della distanza dal potere di Hofstede, cioè quando le persone sono uguali nello status, oppure vi sono differenziazioni di status (tanti più gradi di status ci sono, tanto più la nazione è gerarchica)
- Armonia vs padronanza: armonia fa riferimento al rispetto della natura e rispetto degli altri (uomo in armonia con l’ambiente ecologico e interpersonale). Padronanza fa riferimento all’uomo che governa l’ambiente, e quindi impone se stesso sia sulla natura sia sugli altri.

L’Italia ad oggi dove si colloca rispetto a questi valori? Vedi schema di Schwartz.

Tratto da PEDAGOGIA INTERCULTURALE E DELLA COOPERAZIONE di Mariasole Genovesi
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