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La comunicazione nella costruzione della personalità


L’uso del linguaggio è un comportamento sociale, il mezzo più comune per l’atto sociale più diffuso: comunicare con gli altri. Come ha suggerito Vygotskij, il linguaggio prima serve come mezzo per comunicare con il mondo esterno e poi come mezzo per comunicare con se stessi.
Nei primi anni di vita, la comunicazione è rudimentale: semplici segnali tra il neonato e il caregiver che servono principalmente a scambi di informazioni sugli stati affettivi di base (dolore, piacere, eccitamento, curiosità). Ma anche questi semplici scambi sono influenzati dalla qualità della risposta del caregiver ai bisogni del bambino.
Il linguaggio favorisce lo sviluppo del pensiero e dell’autoriflessione e, contemporaneamente, svolge un ruolo fondamentale nel rinsaldare le relazioni interpersonali.
Due aspetti chiave di qualunque tipo di comunicazione sono la co-regolazione (coregulation) e il contesto di riferimento (framing). La coregulation si riferisce al processo sociale attraverso il quale gli individui modificano dinamicamente le proprie azioni in rapporto agli avvenimenti e alle azioni dei propri interlocutori che vengono anticipate. Il framing concerne la portata (i fini, le implicazioni) e i limiti del discorso: la sua collocazione, il suo contesto, le azioni che vanno intese come comunicative, il punto o l’argomento principale, i presupposti per capire gli eventi. Un quadro di riferimento condiviso è fondamentale per una comunicazione soddisfacente. La necessità di un quadro di riferimento condiviso diventa particolarmente evidente quando si accende a una cultura non familiare, nella quale la non conoscenza di alcune regole può disturbare la normale coregulation della comunicazione. Una buona comunicazione richiede spesso che gli individui confrontino esplicitamente i propri quadri di riferimento e le aspettative connesse. La metacomunicazione richiede la conoscenza delle regole e dei significati impliciti che sostengono il discorso e dei modi in cui essi contribuiscono al mantenimento di una relazione. La capacità di metacomunicare è necessaria per stabilire relazioni interpersonali soddisfacenti.
Il concetto di menti interattive parte dalla convinzione che la maggior parte delle capacità personali sia fondamentalmente sociale. Le persone sviluppano la capacità di riflettere proficuamente su se stesse e sul mondo sociale attraverso le comunicazioni con gli altri. I contesti interpersonali, quindi, costituiscono il luogo elettivo in cui si sviluppano e si esprimono le competenze cognitive. Le influenze reciproche tra le menti svolgono dunque un ruolo decisivo per la completa realizzazione delle capacità cognitive individuali. La nozione di struttura delle menti interattive è stata impiegata per studiare la saggezza, cioè l’insieme delle conoscenze, esperienze e competenze relative al significato e alla pratica della vita.

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