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Francia e gran Bretagna dopo la Prima Guerra Mondiale


La fine del biennio rosso segnò la sconfitta operaia e la ripresa dei moderati. Allontanandosi il pericolo rivoluzionario, le classi dirigenti si preoccuparono soprattutto di ricostruire i tradizionali equilibri politici e sociali, di frenare i fenomeni inflazionistici e di assicurare una qualche stabilità all’assetto internazionale uscito dalla conferenza della pace. In Francia e Gran Bretagna l’obiettivo della stabilizzazione fu sostanzialmente raggiunto. La Francia attuò una politica fortemente conservatrice, che faceva ricadere sulle classi popolari il peso di una difficile ricostruzione. Solo nella primavera del ’24 i radicali di sinistra, uniti ai socialisti in una coalizione elettorale (il cartello delle sinistre) riuscirono a strappare la maggioranza ai moderati e a portare alla presidenza del Consiglio il loro leader Ehouard Herriot. Ma l’esperimento ebbe breve durata. Nel luglio del ’26 la guida del governo fu assunta dal leader storico dei moderati, l’ex presidente della Repubblica Raymond Poincarè, che riuscì a stabilizzare il corso della moneta e a risanare il bilancio statale. In questi anni la Francia conobbe un vero boom economico. Più lenta e incerta fu la stabilizzazione economica in Gran Bretagna, il cui apparato produttivo si dimostrava sempre più invecchiato. Il risultato fu un generale ristagno produttivo. Anche in Gran Bretagna furono le forze moderate a guidare il paese negli anni critici del dopoguerra. Tornati al potere, i conservatori avviarono una politica di austerità finanziaria e di contenimento dei salari che li porterà a scontrarsi duramente con i sindacati. Nel maggio 1926 un milione di minatori entrano in sciopero. Altre categorie di lavoratori li appoggiarono. In dicembre, dopo una lotta durata 7 mesi, i minatori dovettero cedere. Il governo conservatore cercò di profittare di questa sconfitta storica per minare le basi stesse dell’opposizione laburista: furono vietati gli scioperi di solidarietà. I laburisti accusarono il colpo ma riuscirono a risalire la corrente e ad affermarsi nelle elezioni del 1929. Si formò così un nuovo ministero laburista guidato ancora da McDonald, ma destinato anch’esso a vita breve per il sopraggiungere della grande crisi economica mondiale del 1929-30.

Tratto da PICCOLO BIGNAMI DI STORIA CONTEMPORANEA di Marco Cappuccini
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