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L'Italia post-Prima Guerra Mondiale e gli equilibri internazionali


Dal punto di vista degli equilibri internazionali, l’Italia era uscita dalla guerra nettamente rafforzata. La dissoluzione dell’Austria-Ungheria poneva, però, una serie di problemi. Il Patto di Londra stabiliva che la Dalmazia fosse annessa all’Italia e la città di Fiume restasse all’impero Austro-Ungarico. Le richieste della delegazione italiana alla Conferenza di Versailles riguardanti l’annessione di Fiume, incontrarono l’opposizione degli Alleati. Nell’Aprile del ’19, per protestare contro l’atteggiamento del Presidente americano, Orlando e Sonnino abbandonarono Versailles e fecero ritorno in Italia. Quest’insuccesso segnò la fine del governo Orlando che si dimise a metà Giugno, rimpiazzato da Francesco Saverio Nitti. Gli avvenimenti del ’19 avevano suscitato un sentimento di ostilità verso gli ex alleati; si parlò allora di “vittoria mutilata”, un’espressione coniata da Gabriele D’Annunzio. Nel Settembre ’19 alcuni reparti militari ribelli assieme a gruppi di volontari, sotto il comando di D’Annunzio occuparono la città di Fiume e ne proclamarono l’annessione all’Italia.

Tratto da PICCOLO BIGNAMI DI STORIA CONTEMPORANEA di Marco Cappuccini
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