Carenza cronica di fosforo nelle vacche da latte

Riconosce come causa principale la carenza di P con la dieta, mentre una carenza secondaria è mediata da altri fattori; diete con alti tenori di calcio e bassi di vit D portano uno scarso assorbimento e utilizzazione del P della dieta; i sintomi includono una diminuzione dell’appetito, perdita di peso, diminuzione della produzione lattea, ridotta fertilità. L’Emoglobinuria puerperale, cioè l'emoglobina nelle urine, è un’altra sindrome associata alla carenza di P che si verifica nelle vacche da latte entro le 6 settimane dopo il parto ed è caratterizzata da un’emolisi intravasale con urine rosse-nere e una temperatura di 39-40°C.

Livello ipofosforemia plasmatica• <4mg/dl

La carenza di P è associata ad una interferenza con la glicolisi negli eritrociti causando un deficit di ATP, fonte principale per mantenere il gradiente cationico attraverso la membrana del globulo rosso. L’emolisi non avviene in tutti gli animali con ipofosforemia , l’acidosi metabolica causata da una chetosi può esacerbare l’ipofosforemia, inoltre alti livelli di ossidanti o di bassi livelli di antiossidanti rappresenta un fattore che può provocare l’emolisi.

PREVENZIONE
L’applicazione di fertilizzanti fosforici nel terreno fa aumentare il contenuto nelle produzioni foraggiere, a volte inadeguato e costoso; i metodi usati sono la somministrazione orale di fosfato calcico e di fosfato minerale fluorinato, altre supplementazioni includono farina di ossa (provoca encefalopatia spongiforme), sodio fosfato, bisodico o monopodico, ammonio fosfato e acido fosforico. Il rapporto Ca/P non deve essere < 1:1 per i ruminanti; per prevenire l’emolisi vengono somministrati rame, selenio, vit E proteggendo così le membrane dall’ossidazione, ed evitate le crucifere.