Skip to content

Disturbi d’ansia, terapie farmacologiche e prospettive future


I disturbi comportamentali dipendono da anomalie di funzionamento dei neuroni; le alterazioni comportamentali che risultano invalidanti sul piano familiare, sociale e lavorativo sono di particolare interesse per la psicopatologia e tra queste hanno notevole rilevanza i disturbi d’ansia che interessano il 10-30% delle popolazione.
L’ansia è una risposta innata a una situazione minacciosa, che può manifestarsi in forma oggettiva o soggettiva. Mentre la prima comprende modificazioni dello stato neurovegetativo con aumento della reattività fisica, la seconda porta a un generale aumento dell’attenzione e della vigilanza. Essendo una reazione innata, funzionale al superamento di situazioni di pericolo, l’ansia ha valore adattivo, ma può diventare disfunzionale quando si manifesta in maniera troppo intensa, generando sensi di catastrofe imminente, oppure in assenza di una reale minaccia.
Gli psicanalisti riconoscevano una differenza tra l’angoscia reale, una reazione innata a un pericolo interno o esterno, e l’angoscia segnale, una reazione espressa in previsione di una minaccia. Quest’ultima poteva a sua volta essere suddivisa in attacchi di panico, ansia anticipatoria e ansia cronica.


Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.