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La convergenza degli stili


Gli aspetti del sistema che normalmente contribuiscono alla convergenza degli stili sono costituiti:
- innanzitutto dalle fiere professionali, che danno inizio al lavoro sulle collezioni dove i produttori tessili presentano le loro ultime novità
- dal fatto che i produttori e i sub fornitori, di frequente, soprattutto in Italia, lavorano per marche concorrenti con la conseguente circolazione di molte informazioni nel corso della fase di sviluppo dei campionari
- dal fatto che i creatori di moda e le loro équipe si conoscono, frequentano gli stessi luoghi, leggono gli stessi documenti e scambiano idee
- dal fatto degli stretti legami fra il mondo dello spettacolo e quello delle marche. 
Il mondo delle marche utilizza la capacità della rapida influenza degli attori e delle attrici.
Madonna con pantaloni vita bassa, alla consegna degli Oscar, è sufficiente per creare una moda stagionale
- dal sistema prontomoda cui ricorrono le società specializzate nell'immettere sul mercato in modo rapido ciò che le grandi marche mostrano nelle sfilate. Appoggiandosi su una logistica estremamente efficiente, esse possono riprodurre i modelli che piacciono nel giro di circa 15 giorni
- dal fatto dell'evoluzione dei gusti fra i membri di una società  che hanno la stessa istruzione, sono esposti  alla stessa pubblicità, guardano  gli stessi programmi televisivi, leggono gli stessi quotidiani e gli stessi libri.
Il che, rende fatale il formarsi delle stesse convergenze nelle sensibilità.
Ovviamente l'omogeinizzazione non deve mai farsi troppo forte: giacché in questo caso non tarderebbe ad emergere un fenomeno negativo di contro tendenza .
E’ comunque evidente che sono sempre molti i fattori che contribuiscono a produrre moda.
Anche quello delle marche è un problema che si inserisce nel quadro dei complessi problemi di ordine generale della società di oggi.
Di essi problemi le marche non sono sicuramente le uniche responsabili.
Una ulteriore affermazione che al riguardo delle marche va fatta è  rappresentata da questo fenomeno: che  la mancanza di audacia creativa di un'epoca votata alla corsa al vintage, provoca ineludibilmente  una tendenza al ritorno delle mode passate e all'ispirazione tratta dai mercatini.
La nuova Mini Cooper e il nuovo maggiolino della Wolkswagen lo dimostrano.
La principale regola alla quale le marche non si possono sottrarre resta comunque questa: che il contratto implicito che regola i rapporti delle marche con i consumatori impone ad esse marche non solo un dovere di ascolto delle aspettative ma anche un continuo impegno di creatività autentica, di buona tenuta sia nei confronti dei clienti che dei concorrenti.
Ogni strappo a questo codice espone ad una sanzione scontata.
In questi casi è difatti scontato il rischio di un discredito indifferenziato su tutte le attività commerciali e di imputare all'insieme di un sistema sbandamenti tutto sommato puntuali.
Prevedere e non prestare il fianco a queste facili associazioni è dunque la prima precauzione e costituisce responsabilità sia professionale che civile, dei gestori di marche.

Tratto da PROLOGO. LE MARCHE COME FATTORI DI PROGRESSO di Priscilla Cavalieri
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