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Novelli - La comunicazione politica in un'Italia divisa in due

Novelli - La comunicazione politica in un'Italia divisa in due


Il libro di Edoardo Novelli ripercorre gli avvenimenti e le strategie di quella storica campagna elettorale soffermandosi sugli aspetti comunicativi, illustrandola con un’ampia selezione di documenti provenienti da collezioni private e archivi pubblici, mettendo in luce come ancora oggi, a più di sessant’anni di distanza, in uno scenario completamente trasformato, alcuni dei temi e delle contrapposizioni fissati allora continuino ad animare le campagne elettorali e ad agitare il confronto politico e sociale. Infatti, si può agilmente notare come la spaccatura “chirurgica” del nostro Paese in due “nazioni” tra loro ostili sia rimasta la stessa, e come le distanze fra la destra e la sinistra, come ancora le chiamiamo oggi, non siano mutate, fatta eccezione per gli sconvolgimenti degli anni Settanta.
La ricostruzione, tesa appunto a dimostrare come, nonostante il cambiamento sociale, economico, culturale e il modificarsi del ruolo, del peso e della funzione della politica nel corso degli anni, «alcuni fili non risultano completamente recisi» (p. VII), privilegia l’analisi della comunicazione politica attuata dai contendenti, analisi che emerge non soltanto dai discorsi dei leader politici nei comizi o dagli editoriali dei giornali, ma anche dai materiali iconografici prodotti dai partiti.

Il volume riproduce così un’ampia gamma di essi: manifesti, cartoline, pieghevoli, fumetti, immagini tratte da riviste, e molto altro, tutti documenti da cui non si può prescindere per una corretta e compiuta ricostruzione della vicenda, considerando che l’immagine nell’immediato dopoguerra, insieme al giornale e al comizio, era la principale forma di comunicazione politica.
I quotidiani, non largamente diffusi, si limitavano inoltre, come del resto i comizi, a raggiungere soltanto i militanti e i simpatizzanti di una parte politica, mentre i manifesti e gli altri materiali, affissi o recapitati, sfuggivano a questo limite e ricoprivano anche funzioni accessorie: condensavano il programma e l’immagine del partito, raggiungendo anche gli elettori meno colti; nella propaganda murale, quindi, i partiti investirono molto, si sfidarono a colpi di immagini e slogan, mettendo in campo tutta la loro astuzia e inventiva.


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