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Colloquio con l'adulto


Nel colloquio con l'adulto può essere utile cercare di capire quanto vissuti ed elaborazioni personali possano colorare il racconto della sua storia. Si può cercare di capire quali figure della sua storia ricorda con affetti particolarmente intensi: ciò può mostrare la capacità e la qualità delle relazioni oggettuali primarie. Può essere opportuno cercare di sapere qualcosa relativamente alle esperienze di separazione che egli può ricordare, per investigare il rapporto fra tendenze regressive e la spinta evolutiva a crescere.
Per quel che riguarda il paziente psicosomatico, particolare attenzione dovrà essere rivolta allo spessore emotivo con cui il soggetto si esprime. Gli autori concordano sul fatto che il malato psicosomatico manca di uno spessore emotivo, della capacità di rappresentarsi un mondo fantasmatico (alessitimia, pensiero operatorio). È importante verificare quanto estesa sia quest'area di non simbolizzazione.
Nel colloquio con pazienti gravi invece c'è da fare una distinzione fra fase acuta, subacuta e cronica. Nella fase acuta c'è un'esplosione dei conflitti, un intenso panico pervasivo, il sé del paziente è disgregato, egli si vive in uno stato di terrore e catastrofe incontenibili. In maniera varia la funzioni dell'Io sono molto regredite. Nella fase subacuta, i sentimenti più angosciosi si attenuano, anche se i conflitti continuano a restare intensi ed attivi. C'è un tentativo del paziente verso una maggiore coesione del sé e le funzioni dell'Io tendono a stabilizzarsi su un livello meno regredito. Nella fase cronica il paziente presenta un grado soggettivo di maggiore tranquillità. Nella fase acuta non è possibile un colloquio diagnostico; se un paziente così grave arriva alla consultazione, l'intervento verbale deve agire come funzione contenente il panico. Può essere possibile stabilire un colloquio nella fase subacuta e in quella cronica, sempre tenendo presente che è presente una certa quantità d'ansia nel paziente e pertanto il colloquio deve essere condotto con particolare empatia, delicatezza e rispetto per la sofferenza specifica del momento che sta attraversando.

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