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L'utilizzazione dei test


Il test va somministrato seguendo regole prefissate, e successivamente valutato ed interpretato secondo determinate norme. Chiaramente, l'applicazione del test nella situazione clinica assume delle connotazioni emotive sia nello psicologo che nel paziente. Nella somministrazione dei test, si intrecciano aspetti cognitivi e relazionali.
L'applicazione del test richiede collaborazione, accettazione e disponibilità da parte del soggetto, per lo meno a livello consapevole; se il colloquio non è riuscito ad instaurare tale clima, è meglio cercare di capire cosa sta succedendo, tralasciando per il momento il test.
Il test deve poi essere presentato come un compito da eseguire in collaborazione con il soggetto, e non su di lui. È poi utile che il paziente sia in qualche modo informato sullo scopo del test; a tal proposito, sono da evitare spiegazioni ansiogene o che illustrano la specificità del test.
È da evitare la somministrazione del test subito dopo un colloquio che ha suscitato intense emozioni, in quanto in tal modo, si valuterebbe l'interferenza di tali emozioni sulla prestazione, piuttosto che il comportamento abituale del soggetto.
Assunto fondamentale è cmq che i test possono completare quanto emerso dal colloquio, ma non possono sostituirlo: si può fare una diagnosi senza ricorrere ai test, ma non senza utilizzare un colloquio.
La scelta del tipo di test da utilizzare dipende da quattro variabili: finalità della consultazione, tipo di disturbo, età dei soggetti, indirizzo teorico dello psicologo.
Per quel che riguarda l'età dei soggetti, si possono distinguere le seguenti fasce d'età: sotto i 3 anni, dai 3 ai 5, età scolare, scuola media, adolescenza, età adulta.
Relativamente all'indirizzo teorico, l'approccio di tipo psicoanalitico richiede l'utilizzazione di test d'intelligenza e di personalità. In particolare vanno utilizzati i test proiettivi che indagano la personalità attraverso il meccanismo della proiezione. I test di intelligenza servono non solo a rilevare le capacità intellettiva e comprensiva del soggetto, ma danno informazioni sul funzionamento di aspetti di base dell'Io, e su eventuali influenze dell'affettività su tali funzioni.
Per quanto riguarda l'ordine di somministrazione, vale la regola che i test di personalità vanno di solito applicati dopo i test di intelligenza, e questo perchè i proiettivi suscitano nel soggetto vissuti ed emozioni che potrebbero appunto disturbare l'esecuzione del test d'intelligenza.
Il confronto fra gli aspetti emersi nei diversi test permette di valutare il grado di armonia e disarmonia interno al profilo di un paziente.
In generale, un processo di accertamento attraverso una batteria di test, è qualcosa di piuttosto complesso: i contenuti proposti dai vari test pongono il soggetto di fronte ad un compito (i test di intelligenza – compito di adattamento, test tematici – compito di immaginazione, test grafici – compito di esecuzione grafica); accanto a questo compito di realtà, vengono suscitati, sia attraverso gli stimoli proposti, sia attraverso la situazione in cui vengono applicati, affetti, sentimenti, rappresentazioni, conflitti. Questi, si per sé disorganizzati a livello inconscio primario, vengono in qualche modo riorganizzati a livello preconscio e conscio; l'Io prenderà in carico, in modo più o meno riuscito, questi movimenti con le sue possibilità e capacità, tenendo conto delle spinte pulsionali e delle istanze superegoiche, della dialettica tra principio di piacere e principio di realtà. La produzione complessiva del protocollo del soggetto testimonia di un compromesso originale realizzato dal soggetto tra imperativi consci ed inconsci, ed attesta la possibilità o l'impossibilità, ed in ogni caso le modalità utilizzate, per risolvere questo conflitto.
Per quel che riguarda la scelta della batteria di test, relativamente all'età adulta la scelta va di solito ad un test di intelligenza, un test proiettivo tematico, ed un test proiettivo strutturale: tipica è la batteria WAIS, Rorschach, TAT o ORT. Il WAIS fornisce informazioni sul funzionamento intellettuale ma anche sulle capacità di adattamento del soggetto; il Rorschach dà informazioni sulla struttura di base della personalità nei suoi aspetti anche profondi ed inconsapevoli; il TAT o l'ORT consentono di indagare i temi conflittuali ed il loro livello.
Relativamente all'adolescenza, essa costituisce un periodo molto delicato di passaggio dall'età infantile all'età adulta: a seconda delle situazioni, compito dello psicologo sarà quello di indirizzare la scelta dei test verso quelli per l'età adulta o verso quelli per il periodo di latenza.
Relativamente alla latenza si può usare una batteria composta da test di intelligenza e grafici. Per quanto riguarda i test di intelligenza, bisogna tener presente che mano a mano che l'età diminuisce, diminuiscono le capacità di partecipazione ai compiti, l'attenzione e la concentrazione.
Relativamente all'età prescolare la somministrazione dei test risulta ancora più complicata: non si possono fare cose lunghe e complesse poichè ci si scontra con difficoltà di attenzione, distraibilità e c'è il pericolo che le istruzioni non vengano capite.
Al di sotto dei 3 anni, i test di intelligenza sono rappresentati dai test di sviluppo, mentre per lo sviluppo emotivo è più utile ricorrere all'osservazione fra il bambino ed i genitori, ed alle informazioni ricavate dal colloquio con i genitori.

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