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Le teorie implicite dell'intelligenza

Le teorie implicite dell'intelligenza


Teorie Implicite dell'Intelligenza = i complessi di opinioni che ogni individuo possiede circa l'intelligenza.

Cercando di raggruppare le caratteristiche attribuite all'intelligenza, Sternberg ha individuato 2 categorie:

Capacità di soluzione dei problemi e Abilità verbale e competenza sociale

Queste indagini confermano che l'intelligenza viene soprattutto collegata alla capacità di pensiero, sebbene includa anche aspetti non unicamente cognitivi.

Il concetto di intelligenza è relativo al contesto culturale cui si appartiene.

In psicologia quindi non esiste una definizione del termine Intelligenza.

Il concetto di intelligenza è relativo al contesto culturale cui si appartiene. In psicologia quindi non esiste una definizione del termine Intelligenza.

Binet -> Test per individuare, nella popolazione scolastica parigina, bambini che manifestavano difficoltà intellettive per poterli inserire in classi speciali.
Prove volte a rilevare l'Età Mentale dei soggetti. Alla capacità di rispondere adeguatamente alle prove cui tipicamente sanno rispondere i soggetti di una data Età Cronologica

Stern 1912 Quoziente di intelligenza = (Età mentale / Età Cronologica) x 100

Spearman, 1923. L'intelligenza di un individuo sarebbe determinata prevalentemente dal grado con cui egli possiede il Fattore g = intelligenza come capacità generale presente in tutti i compiti.
 
Cattel, 1971 distingue tra:

• Intelligenza Cristallizzata. Riflette l'effetto della Cultura. Si riferisce a: conoscenze acquisite dall'individuo, esperienza compiuta nel corso della vita, capacità di comprendere i messaggi comunicati, capacità di giudizio

• Intelligenza fluida. Abilità non trasmesse dalla cultura, capacità di base indipendenti dall'esperienza.

Vernon, 1971 distingue nell'intelligenza due attitudini:
• verbale-scolastica
• linguaggio e calcolo matematico
• pratico-operativa. abilità spaziali e manuali

Gardner, 1983 sostiene la "Teoria delle Intelligenze Multiple"  
Intelligenza come composta da abilità distinte, non intese per fattori specifici per dominio.
Non si riferiscono soltanto alla sfera intellettiva, ma sono individuate in una maggiore varietà di campi.
La specificità di ciascuna forma di intelligenza sarebbe determinata da una diversa base biologica e da differenze psicologiche relative al tipo di stimoli che vengono elaborati, al modo in cui essi sono elaborati e alle strategie che presiedono alla loro elavorazione, ecc.

Ipotizza una serie di 7 forme di intelligenza
Linguistica -> Sensibilità per il significato, suono, ordine delle parole e funzione del linguaggio
Logico-Matematica -> Capacità di operare su simboli e parole, stabilendo rapporti e regole
Musicale -> Capacità di distinguere significato e importanza di suoni organizzati aritmicamente
Spaziale -> Capacità di percepire forme e riconoscere elementi in =/= contesti
Corporea -> Capacità di usare il proprio corpo per fini espressivi e pratici.
Intrapersonale -> Capacità di capire se stessi ed esprimere i propri sentimenti.
Interpersonale -> Capacità di cogliere la personalità e le intenzioni altrui, e influire sugli altri.

Ha ipotizzato l'esistenza di 2 ulteriori Intelligenze: quella NATURALISTICA (capacità di risolvere problemi) e quella SPIRITUALE (profondità nel cogliere il significato della vita e della realtà)
 
L'intelligenza può essere articolata anche in senso "verticale" ipotizzando vari livelli.

Guilford, 1976 Le varie capacità mentali sono ordinate secondo 3 assi:

1. OPERAZIONI = Attività di base che la mente compie con le informazioni che riceve dai sistemi percettivo-sensoriale
a. Cognizione • Riconoscimento, comprensione, di elementi particolari dell'info
b. Memoria • immagazzinamento di nuove informazioni
c. Produzione divergente • Generazione di nuove info a partire da una data
d. Produzione convergente • Generazione di una nuova info a partire da una data
e. Valutazione • Confronto tra informazioni

2. CONTENUTI = natura delle informazioni
a. Figurativo • Info in forma di immagini sensoriali, visive, acustiche
b. Simbolico • Info sotto forma di segni convenzionali, es, lettere
c. Semantico • Info sotto forma di significati, es, concetti, idee
d. Comportamentale Info non verbale, riferimento ad atteggiamenti, bisogni, intenzioni del soggetto.

3. PRODOTTI = Forma assunta dall'informazione quando viene elaborata dalla mente
a. Unità elementi di info isolati o circoscritti
b. Classi elementi raggruppati in virtù di proprietà comuni
c. Relazioni Rapporti di indipendenza tra unità
d. Sistemi • Insiemi complessi di info o di loro funzioni
e. Trasformazioni cambiamenti di info o di loro funzioni
f. Implicazioni estrapolazioni di info attraverso inferenze, previsioni prob.

La struttura dell'intelligenza secondo Guilford

La mente può essere rappresentata tridimensionalmente, come il parallelepipedo

Lati = 3 assi suddivisi secondo le classificazioni. 120 cubetti

Sternberg, 1985 "Teoria Triarchica" composta da 3 sottoteorie:
1) Teoria Contestuale Definisce l'intelligenza in rapporto all'ambiente
2) Teoria Esperienziale Studia l'interiazione tr2a individuo e i compiti che deve affrontare
3) Teoria Componenziale  Individua i meccanismi di base = componenti dell'intelligenza

Componenti: Unità elementari di trattamento dell'info. compiono una singola specifica operazione mentale
Sono organizzate su 3 livelli:
1) Meta–componenti • Responsabili dell'organizzazione generale del pensiero.
2) Componenti di Prestazione • permettono di realizzare i piani stabiliti a livello precedente
3) Componenti di acquisizione di conoscenze utili per affrontare situazioni che si presentano per la prima volta

Transfer = cercare nell'esperienza passata degli elementi che possono essere trasferiti al caso presente.
Un tipo di Transfer è dato dal Ragionamento per Analogia = Applicazione di conoscenze relative a una situazione nota, a una situazione non nota, attraverso un processo che permette di individuare una serie di corrispondenze tra la prima e la seconda.

Il ragionamento di Trevithck era basato sull'Analogia di Proporzione.

Gick § Holvoak, 1980 Nella soluzione di un problema per via analogica hanno individuato 3 passaggi:
1) Costruzione della rappresentazione mentale della Source e del Target
2) Proiezione della Source sul Target. Rilevamento di alcune corrispondenze
3) Generazione di un piano di soluzione per il Target attraverso l'applicazione di azioni descritte dalla Source. Tale piano di soluzione viene inteso come uno "Schema" = struttura organizzata gerarchicamente in uno stato iniziale, l'obiettivo da raggiungere e la strategia per raggiungerlo

Ragionamento induttivo

Ragionamento = processo cognitivo che consente di elaborare info nuove a partire da info date

Partendo da osservazioni o conoscenze PARTICOLARI consente di inferire una regola GENERALE.

1) Una forma di induzione è data dalla Formazione dei concetti.
Concetto = Entità che raggruppa tutti gli elementi che condividono certe proprietà Hull, 1920

Rosch e Mervis, 1975 I concetti non sono stabiliti sulla base di un elenco di caratteristiche, ma sono organizzati secondo "Somiglianze di Famiglia".

2) Un'altra forma di induzione è data dalla Formulazione di Ipotesi, partendo da casi particolari per arrivare a un enunciato generale.

Ragionamento deduttivo

Partendo da una regola GENERALE consente di inferire una conclusione PARTICOLARE.
Due forme note di ragionamento deduttivo sono:

1) Regolamento Condizionale • Viene usato per determinare se un enunciato generale si applica ad un caso particolare.
Esempio: "Se A allora B" Paradigma di Wason.

2) Ragionamento Sillogistico • Struttura logica in cui date due premesse, in cui si enunciano due rapporti nei quali ricorre stesso termine, si trae una conclusione in cui non compare il termine medio. se A = B e B = C allora A = C
Effetto atmosfera • Le premesse creano una sorta di aspettativa che induce il soggetto a ritenere corretta una conclusione del medesimo tipo delle premesse.

Ragionamento probabilistico e presa di decisione stimare la probabilità di ottenere certi risultati, e su questa base prendere decisioni.

Gli errori possono dipendere da:
- Euristica (strategia di pensiero) della rappresentatività
Le probabilità di un evento incerto sono valutate in base a quanto appare simile alla popolazione (distribuzione) di provenienza
- Euristica della disponibilità. Facilità con cui riusciamo a farci venire, in mente un caso che possiede determinate caratteristiche.

Tversky e Kahneman (1981): il ragionamento oggettivo e il calcolo della probabilità non sono molto efficaci prospettiva dell'elaborazione dell'informazione "HIP" (Human Information Processing), proponendo un modello generale di Problem-Solving.

La soluzione di un problema richiede che vengano definiti i seguenti elementi: Stato iniziale e finale (che si intende raggiungere), le azioni che possono essere applicati allo stato del problema e i vincoli che pongono condizioni ulteriori, perché il processo solutorio possa dirsi soddisfacente.

Tipi di strategie per arrivare alla soluzione del problema:
1) Metodi Algoritmici • Esplorazione sistematica di tutte le possibili vie di soluzioni, scegliendo uno dei possibili stati che seguono allo stato iniziale e via di seguito
2) Metodi Euristici Procedure che contribuiscono a ridurre la ricerca di una soluzione rispetto all'esplorazione di tutte le alternative possibili.

Strategie euristiche:
1) Arrampicata sulla collina 1974.
2) Subgoaling • Individuare un sotto obiettivo il cui raggiungimento è preliminare al conseguimento dello stato finale.
3) Ricerca all'indietro • anziché partire da uno stato iniziale, si procede partendo dallo stato finale per individuare quali operazioni vi conducano

Il pensiero divergente

In situazioni in cui il pensiero non ha chiaro lo stato finale.

Pensiero Divergente – Guilford 1967. Attivato nelle situazioni che permettono più vie d'uscita o di sviluppo.
Va al di là di ciò che è contenuto nella situazione di partenza, ricerca in varie direzioni e produce qualcosa di nuovo.
I principali aspetti che lo distinguono sono:
1) Fluidità -> Capacità di produrre tante idee, senza riferimento alla loro qualità o adeguatezza
2) Flessibilità -> Capacità di passare da una successione di idee ad un'altra
3) Originalità -> Capacità di trovare idee insolite, idee cui in genere altre persone non pervengono
4) Elaborazione -> Capacità di percorrere sino in fondo la linea di pensiero intrapresa
5) Valutazione -> Capacità di selezionare, tra le varie idee prodotte, quelle più pertinenti agli scopi.

Johson-Laird, 1988. la creatività si fonda sulla generazione causale di idee e sulla loro selezione.
Esistono 2 tipi di selezione: Neo-Darwiniano. idee vengono generate in modo casuale e successivamente valutate secondo criteri. sopravvivono solo quelle che superano entrambi i passaggi Neo-Lamarckiano
La produzione delle idee è guidata da un criterio. Si generano soltanto idee all'interno di un ambito prefissato.

Mednick 1962
Creatività = capacità di stabilire ""associazioni remote"" = combinare in modo nuovo e inconsueto elementi disparati che apparentemente hanno poco in comune tra loro.

Weisberg 1986
Il soggetto creativo di fronte ad un problema, cerca di recuperare le informazioni dalla propria memoria (esperienza) per immaginare possibili soluzioni • Ruolo attivo del soggetto

Simonton Postula l'esistenza di Elementi Mentali che combinandosi danno luogo a Configurazioni.
Possono intervenire delle variazioni nel modo in cui gli elementi si combinano.

Le Variazioni Creative
- più sono gli elementi mentali posseduti, maggiore è la possibilità di compiere combinazioni
- minore è la Forza delle associazioni che si stabiliscono tra questi (cioè meno abituali), maggiore è la probabilità che si stabiliscano nuovi legami

Schank nel pensiero creativo vede un meccanismo associativo.

Esistono varie tecniche per incrementare la creatività, che si basano su principi di tipo associazionistico:
1) Relazioni Forzate, Arnold, porre in relazione due elementi al fine di farne scaturire un terzo.
2) Analisi morfologica, Zwicky, Scomporre il problema da risolvere nei suoi punti principali. Elementi combinati tra loro in modo causale al fine di produrre associazioni che possono rivelarsi utili.

Tratto da PSICOLOGIA GENERALE di Giulia Coltelli
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