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Studi sperimentali


In laboratorio: perché è un ambiente artificiale e controllato in cui il ricercatore può sia osservare che provocare risposte motorie, verbali, psicofisiologiche, registrandole e misurandole con strumenti adeguati.
Le variabili possono essere isolate, controllate e riprodotte fuori del contestonaturale.
Ciò permette di individuare quale effetto una variabile può avere sull’altra e di utilizzare un modello di spiegazione causale dei fenomeni studiati.

Un esperimento è valido quando mette alla prova le ipotesi di partenza, cioè indaga il nesso tra effetti e cause.

Ci sono dei fattori che possono compromettere la validità di un esperimento, per evitare ciò vanno seguite delle regole importanti:
- isolamento e controllo delle variabili;
- scelta casuale del campione;
- assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi sperimentali.

Il controllo delle variabili


VARIABILE
= possibili variazioni misurabili di un certo fenomeno sotto indagine.
Possono essere qualitative o quantitative; dipendenti (il fenomeno che si sta studiando) e indipendenti (fattori) Gli esperimenti possono essere a un fattore quando è in gioco una sola variabile, o a più fattori quando sono in gioco due o più variabili indipendenti.
I fattori possono suddividersi in più livelli.

Gruppo di controllo = al quale non vengono somministrati i trattamenti. Importante con un’unica variabile ad un solo livello.

La scelta dei soggetti =
Scelta casuale dall’intera popolazione, tutti con la stessa probabilità di essere estratti
Scelta casuale + numerosità = garanzia di un campione rappresentativo ddella popolazione

1) SCELTA DI UNITÀ TIPO --> Scegliere un ristretto numero di soggetti tipici, cioè persone che hanno mediamente e secondo una distribuzione normale certe importanti caratteristiche utili per eseguire il compito sperimentale.

2) CAMPIONAMENTO PER QUOTE --> Occorre conoscere le caratteristiche generali della popolazione. In base a queste caratteristiche, si estraggono casualmente dalla popolazione gruppi ridotti di soggetti, con la condizione che queste proporzioni si mantengano nel campione.

In base agli obiettivi della ricerca si possono organizzare 2 disegni sperimentali:

1) DISEGNO TRA I SOGGETTI --> miglior controllo della situazione sperimentale. Prevede la distribuzione dei soggetti in tanti gruppi quanti sono i trattamenti o livelli della variabile indipendente. distribuzione casuale per eliminare l’effetto dovuto alle differenze individuali. Ogni gruppo è sottoposto ad 1 solo trattamento e gli effetti di 1 trattamento sono indipendenti da quello degli altri.

2) DISEGNO ENTRO I SOGGETTI -- > Di più facile realizzazione.
Tutti i soggetti vengono assegnati ad un solo gruppo che viene sottoposto a tutti i trattamenti. Non è più possibile studiare l’effetto dei trattamenti in modo indipendente, essendo applicato a tutti i soggetti, ognuno di essi può influenzare l’altro.
Per evitare che l’effetto reciproco dei trattamenti crei errori sistematici vi sono alcune strategie: Cambiamento dell’ordine delle prove e della sequenza delle prove

Esperimento
= ricercatore libero di manipolare a suo piacere la variabile indipendente.

Quasi esperimenti
= ricercatore non può far variare a suo piacere la variabile indipendente, e se lavora con più gruppi non può assegnare i soggetti casualmente a questi gruppi.

Esperimenti sui singoli soggetti: caso limite di esperimento entro i soggetti in cui la numerosità del gruppo è pari a uno.
Fare misure ripetute: compiendo preliminarmente una serie di misure, e con queste ottenere la “linea base della variabile dipendente” --> poi si sottopone al test
misure effettuate in tempi diversi sul singolo soggetto = misure effettuate su gruppi diversi - misure della linea di base funzione = gruppo di controllo

Tratto da PSICOLOGIA GENERALE di Giulia Coltelli
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