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Il processo di differenziazione categoriale

Il  processo di differenziazione categoriale


Doise: 6 proposizioni che descrivono il processo di differenziazione categoriale:
Differenziazione di certi aspetti della realtà sociale si verificano in collegamento con altre differenziazioni di questa realtà.
La differenziazione categoriale da luogo a differenziazioni d’ordine comportamentale, valutativo e rappresentazionale. La differenziazione categoriale si verifica sia all’interno del contesto dei comportamenti, valutazioni e rappresentazioni, sia tra questi contesti. Quando vi è differenziazione in uno dei 3 livelli vi è tendenza a creare differenziazioni corrispondenti nei 2 livelli.
La differenziazione del livello comportamentale esercita una determinazione sulla genesi di altre differenziazioni, più forte degli altri 2 livelli. La differenziazione categoriale è un processo psicosociologico che collega le attività collettive attraverso valutazioni e rappresentazioni intergruppi.
La differenziazione categoriale si attenua nelle interazioni interpersonali 1 a 1 e quando le caratteristiche riguardanti 2 dimensioni (giovane-adulto, maschio-femmina) non sono presentate in modo esclusivo ma incrociate tra loro.
Tajfel giunse alla convinzione che quando gli attori mettono a confronto il gruppo cui appartengono con altri tendono a stabilire una specificità positiva del gruppo di appartenenza. Questo, in modo divergente dalla teoria del confronto sociale di Festinger secondo la quale le persone si confrontano con gli altri, ma per evitare di mettere a repentaglio la propria stima di sé con confronti troppo azzardati, realizzano il confronto con altri appartenenti al proprio gruppo di riferimento dalle abilità non troppo diverse dalle proprie.
Il confronto sociale a livello individuale consiste nell’avvicinarsi a chi ci assomiglia, i confronti sociali tra gruppi sono invece volti a stabilire distinzioni tra il gruppo di appartenenza e gli altri.
Tajfel: l’identità sociale è legata alla conoscenza della sua appartenenza a certi gruppi sociali ed al significato emozionale e valutativo di tale appartenenza.
E’ stata messa a punto la teoria dell’identità sociale per dar conto di come funzionano le relazioni intergruppi. Gli attori sociali percepiscono il loro ambiente sociale in modo che permette di distinguere tra ‘noi’ e ‘loro’, considerando sé e gli altri nei termini di questa appartenenza categoriale, il concetto di sé in qualche modo è derivato dalla consapevolezza di appartenere a un certo gruppo sociale.
Dal momento che un bisogno fondamentale degli attori è quello di avere un concetto di sé soddisfacente, nelle situazioni in cui ci si definisce prima di tutto come membri di un gruppo, il bisogno di una concezione positiva di sé è sentito in rapporto con tale appartenenza.
La collaborazione tra Turner&Tajfel cominciò sviluppando la nozione di competizione sociale: i gruppi possono impegnarsi in una competizione sociale per difendere o acquisire un certo status, ovvero il conflitto tra gruppi può essere la conseguenza di una competizione non solo per risorse materiali, ma anche di una competizione per il prestigio.
Sono tre i processi che entrano in gioco della competizione sociale:
1. Categorizzazione sociale: permette di costruire una rappresentazione semplificata del mondo sociale che comporta una accentuazione delle differenze fra categorie e una riduzione delle differenze all'interno di ciascuna categoria;
2. Identificazione sociale: gli individui si definiscono nei termini della loro appartenenza di gruppo;
3. Confronto sociale: permette di determinare il valore relativo di certe caratteristiche del gruppo rispetto a dimensioni di confronto rilevanti, in riferimento alle quali raggiungere o mantenere una specificità positiva del gruppo di appartenenza.

Tratto da PSICOLOGIA SOCIALE di Manuela Floris
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