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Causalità nella filosofia medioevale



Causa è ciò che determina o influisce sull’essere di una cosa. La causa è strettamente legata al concetto di principio: ciò che deriva dal principio è detto principiato. Tale principiato però, può avere due tipi di relazione con il principio: interno (ad esempio il rapporto genitori figli per cui il figlio è intrinsecamente dipendente dai genitori) o esterno (ad esempio l’inizio di una strada che non determina la strada ma ne dà solo un’indicazione estrinseca, senza che il punto in cui inizia la strada influisca su di essa. Inoltre il nesso che c’è tra principio e principiato può essere logica o reale. Entrambe le relazioni hanno come strumento intermediario la ragione. Ma nel caso ci sia un nesso logico la ragione fa conoscere, partendo dal principio, il principiato; nel caso in cui invece ci sia un nesso reale la ragione determina il principiato partendo dal principio. È solo in questo secondo caso che si può effettivamente parlare di causalità. Aristotele aveva distinto quattro tipi i cause e cioè efficiente finale (che sono entrambe estrinseche e quindi non hanno a che fare con il loro prodotto) materiale formale (che sono invece intrinseche all’effetto che si ottiene poichè influiscono nella determinazione del prodotto). I potrebbe anche parlare di una causa esemplare che coincide on l’idea in senso platonico, ma in realtà ò maggior parte degli scolastici la fanno coincidere e confluire con la causa finale, efficiente o formale. Se ragioniamo in termini strettamente logici, la causalità può essere considerata come la ragione sufficiente, ossia il motivo che è sufficiente a spiegare il perchè dell’esistenza della cosa che stiamo indagando.
Inoltre può esistere una connessione a catena tra diverse cause e tali cause possono essere ordinate essenzialmente (in questo caso devono esistere contemporaneamente perché senza la causa materiale che fornisce il substrato ad una cosa, ad essa non può essere conferita forma, e se non vi sono entrambe queste cause l causa efficiente non può agire) o ordinate accidentalmente (in questo caso le cause dipendono fra loro per la loro esistenza m non per la loro capacità di causare; infatti un padre non può generare un figlio se  sua volta non abbia prima avuto un padre, ma può farlo anche se suo padre non esiste più). La causa efficiente (che per quasi tutti i filosofi medievali coincide con Dio) è stata utilizzata per dimostrare la necessità dell’esistenza di una causa prima.

Tratto da QUESTIONI FILOSOFICHE MEDIOEVALI di Carlo Cilia
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