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Dimensione del potere nel contesto internazionale


Qual è il sistema più stabile, bipolarismo (Waltz)  o unipolarismo?
Situazione complessa anche perché non si riesce troppo a configurare il nostro sistema. L’implosione del bipolarismo poteva dare due esiti -> a)  unipolarismo per sottrazione [Usa+ Urss]-Urss=Usa; b)  normalità del multipolarismo;  -> ancora non si sa quale dei due esiti scegliere, perché essi si accompagnano a due diverse preferenze politiche: a)  visione internazionalistica degli Usa secondo la quale l’unipolarismo è la miglior soluzione possibile se l’egemonia è benigna; b)  visione europea: preferenza del tradizionale multipolarismo, visione condivisa anche da altre potenze non occidentali. a)  elementi a favore dell’ipotesi unipolare -> contesto attuale gli Usa sono ancora l’unica grande potenza in tutti i campi, non ha ancora competitori in tutti i campi; gli Usa sono l’unico attore in grado di condurre una politica estera globale, col ruolo di attore centrale in tutti i contesti regionali; supremazia militare Usa; l’Ue non è ancora coesa; non si sa se Cina e India sapranno gestire la loro crescita, Giappone in crisi; gli Usa stessi difendono l’unipolarismo, che è il loro obiettivo di fondo di politica estera da vent’anni. b)  elementi a favore dell’ipotesi multipolare ->  ci sono già tracce di un futuro multipolarismo: solo la dimensione militare è rimasta davvero unipolare, processo di riavvicinamento Usa-altri attori;  fragilità, carattere effimero dell’unipolarismo: “vizi” dell’unipolarismo -> altissimo grado di indeterminatezza; crescente numero di impegni internazionali, crisi insolubilità degli impegni, soglia oltre la quale il leader non può più prendere impegni, l’unipolarismo è una “trappola” -> più partite da giocare, sempre più impegni, ogni alleato vuole una cosa diversa…problema dell’illegittimità che aggravano l’insolubilità, chi è più forte è visto con sospetto, il potere eccessivo è sempre abusato, diffidenza, chi è troppo forte è incontrollabile.
Conseguenza -> se gli Usa sono effettivamente in declino e sopraggiunge una paura per l’innesco di competizioni tipiche della transizione di potere. Incertezza su come trattare gli sfidanti, se come partners (Clinton)  o no (Bush).

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Alice Lavinia Oppizzi
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