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L’istituzionalismo razionalista


Emerse a partire dai primi anni 80. tra i precursori sono importanti il funzionalismo e il neofunzionalismo.
L’approccio funzionalista viene sviluppato da Mitrany e divenne influente dopo la seconda guerra. Secondo i funzionalisti, lo stato come forma di organizzazione sociale aveva dimostrato di essere incapace di soddisfare i bisogni fondamentali degli individui e quindi doveva essere affiancato da nuove forme di autorità basate sulle conoscenze tecniche ed economiche. La sovranità statale non doveva essere sfidata direttamente attraverso forme di integrazione politica. L’integrazione internazionale sarebbe stata promossa con la creazione di agenzie funzionali che avrebbero aumentato la propria legittimità risolvendo problemi sociali concreti. La percezione dei vantaggi sociali prodotti dalla cooperazione funzionale avrebbe ridotto la salienza dei conflitti internazionali e promosso una pace durevole.
Il neofunzionalismo trae origine dagli scritti di Ernst Haas e si differenzia dal funzionalismo per 3 caratteristiche:
1. mira a spiegare i processi di integrazione regionale piuttosto che globale
2. mira ad offrire una teoria positiva libera da elementi prescrittivi
3. mette in rilievo le dinamiche più propriamente politiche dell’integrazione sovranazionale.
L’idea fondamentale è che l’integrazione sovranazionale in un settore di policy genera incentivi per l’estensione e l’approfondimento dell’integrazione in altri settori, cioè tende a debordare i settori vicini. Questo effetto di spill-over può essere di tipo funzionale cioè dovuto all’interdipendenza tra i settori di un’economia moderna, oppure più propriamente politico promosso dalle elite amministrative ed economiche che gradualmente riorientano la propria attenzione, le proprie attività e la propria lealtà dalle capitali nazionali verso le istituzioni centrali sovranazionali. L’integrazione politica e regionale non viene prodotta da una decisione fondamentale di impronta federalista ma da un progressivo allargamento delle sfere di competenza delle istituzioni regionali a partire dalle attività produttive e commerciali. La forza propulsiva di questo processo sono gli interessi materiali piuttosto che le ideologie.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Filippo Amelotti
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