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Postmodernismo

È una teoria sociale elaborata nel secondo dopoguerra da un gruppo di filosofi francesi, tuttavia fu solo negli anni ’80 che fece la sua comparsa nel campo delle Relazioni Internazionali. Un suo eminente teorico è Richard Ashley.
Anche i postmodernisti si sforzano di rendere lo studioso consapevole della sua condizione di “prigioniero intellettuale”: i postmodernisti sollevano dubbi sulla convinzione modernista che una conoscenza oggettiva dei fenomeni sociali sia possibile.
I teorici Relazioni Internazionali postmodernisti rifiutano la nozione di verità oggettiva, come pure l’idea che si stia verificando, o che possa mai verificarsi, una perenne espansione della conoscenza del mondo umano: sono tutte illusioni intellettuali.
Il postodernismo è stato definito “incredulo verso le metanarrative” = descrizioni della realtà, come il neorealismo (bersaglio principale della decostruzione postmodernista), che pretendono di avere scoperto la verità sul mondo sociale. Non c’è nessun punto di vista neutrale, imparziale o indipendente, dal quale valutare affermazioni empiriche contrastanti per decidere qual è la più affidabile.
Le critiche postmoderniste al neorealismo si appuntano sul concetto di struttura anarchica e astorica, che è uno dei capisaldi della teoria → ciò la conduce a una forma di reificazione in cui le strutture sociali prodotte storicamente sono presentate come vincoli immutabili generati dalla natura  i neorealismo ha grosse difficoltà a dare ragione dei cambiamenti che si verificano nelle relazioni internazionali.
I contributi della metodologia Relazioni Internazionali postmodernista sono così riassumibili:
1. (+) lo sgonfiamento dell’ego e della presunzione che spesso affliggono gli studiosi accademici, che quasi sempre prendono troppo sul serio le proprie teorie
2. (+) lo scetticismo che riversa sull’idea che esistano verità universali valide per ogni tempo e per ogni luogo
3. (-) se ogni resoconto del mondo sociale è arbitrario e fazioso, la regola deve valere anche per il postmodernismo, la cui critica si ritorce così contro chi l’ha mossa
Un problema è che il postmodernismo può scadere in nichilismo = a volte si critica per il semplice gusto di criticare → un mondo fatto esclusivamente di contingenza e casualità, invece che di scelte e razionalità, può diventare un mondo inintelligibile o privo di qualsiasi significato.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Elisa Bertacin
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