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La nascita della Coldiretti


Ad indebolire la componente sindacale cristiana ci fu la nascita al di fuori della CGIL unitaria della Federazione dei coltivatori diretti su iniziativa di P. Bonomi e G. Germani il 31.10.1944.
Secondo Grandi invece i contadini dovevano far parte del sindacato unitario: questo avrebbe dato più forza alla corrente cristiana e avrebbe attenuato la sua configurazione di classe. Di Vittorio vicino al mondo bracciantile era contrario a questa scelta, ma Grandi riuscì ad ottenere con l'art.90 dello Statuto della CGIL la possibilità per i contadini proprietari con non più di un bracciante alle proprie dipendenze di iscriversi al sindacato.

Nel 1945 la Federazione si trasformò in Confederazione ma continuò a sussistere la contrarietà di farla confluire nel sindacato unitario per vari motivi: già all'interno della
CONFAGRICOLTURA, la federazione aveva sviluppato una sua autonomia organizzativa e le sue strutture burocratiche erano sopravvissute al fascismo.
Bonomi, inoltre, aveva sviluppato un orientamento anticomunista che difficilmente avrebbe reso facili i rapporti con la corrente comunista maggioritaria della CGIL.
Del resto la crescita esponenziale degli iscritti alla COLDIRETTI che durò sino agli anni 80 (quando si assistette allo svuotamento demografico della campagna) creò le condizioni per confermare l'indirizzo di Bonomi.


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