La prestazione dei media

D. McQuail, La prestazione dei media: tradizione di ricerca (cap. 2°)
Le comunicazioni di massa sono regolamentate sulla base di un presunto interesse pubblico, nonostante sia difficile stabilire quale sia il ruolo pubblico dei media.
I cittadini sono dipendenti dalla comunicazione per le loro necessità quotidiane, così come le istituzioni politiche ed economiche sono ugualmente dipendenti dai media giacché ricorrono alla comunicazione per fare pubblicità, per diffondere informazioni, oppure per ottenere uno status, potere, immagine e visibilità nella vita pubblica.
La questione della qualità, un tempo garantita, almeno in teoria, dal controllo del monopolio pubblico, è oggi minacciata dal commercialismo.
La tendenza alla privatizzazione comporta sempre meno controllo dei media, quindi si pone il problema dell’etica e della responsabilità sociale dei media.
L’idea di prestazione dei media nell’interesse pubblico si basa su criteri fondati sui valori e sulle esigenze della società. E’ tuttavia difficile valutare la prestazione dei media nell’interesse pubblico, proprio perché dal punto di vista della società è difficilmente identificabile.
L’espressione “valutare la prestazione” non ha un significato univoco e preciso.
Essa si può riferire a ciascuna delle seguenti definizioni: Autovalutazione dell’industria dei media sul grado di conseguimento dei propri obiettivi economici, di prodotto o di pubblico; Valutazione del funzionamento delle politiche pubbliche per i mass media (es: riguardo agli standard culturali); Valutazione critica dell’attività dei media; Valutazione del successo della campagne di vendita, informazione, persuasione ecc.
Ci sono 4 livelli sociali come potenziali beneficiari del lavoro dei media:
1. Lo stato;
2. La società come insieme di cittadini;
3. Il pubblico;
4. I professionisti della comunicazione.