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Il modello del rischio di revisione

Uno dei più significativi sviluppi della metodologia di revisione degli ultimi anni è rappresentato dal ricorso al concetto di "rischio", dapprima per modellizzare le attività che compongono il processo di revisione del bilancio d'esercizio e, successivamente, per orientarle in modo da rendere più efficace ed efficiente il lavoro di verifica in oggetto. Tutto ciò ha portato ad uno spostamento da "approccio orientato alle procedure" ad un "approccio orientato al rischio", inteso come la definizione delle tipologie (mix) e dell'ampiezza dei test di controllo, che mirano all'individuazione di quelle aree di rischio nelle quali è maggiormente probabile il verificarsi di errori di rilevazione, di valutazioni e di rappresentazione.
L'interesse per il concetto di rischio di revisione dipende dal fatto che la revisione si svolge a campione e quindi, sussiste sempre una qualche probabilità (rischio ineliminabile) che il revisore esprima un giudizio positivo su un bilancio che non è rappresentazione attendibile della realtà economica dell'azienda. Quindi il rischio è il completamento del 100% del grado di convincimento.
Con il termine "rischio di revisione" si intende il rischio che il revisore esprima un giudizio positivo nel caso in cui il bilancio sia significativamente inattendibile. Le componenti del rischio di revisione sono tre:
1.    Rischio Inerente o intrinseco (Inherent risk, IR);
2.    Rischio di Controllo (Controlo risk, CR);
3.    Rischio di Individuazione (Detenction risk, DR).

Tratto da REVISIONE AZIENDALE di Salvatore Busico
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