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Orientamento partecipativo

Orientamento partecipativo


Negli anni '80 la ricerca azione diventa ancora oggetto di interesse e si sviluppano diverse pratiche, in due filoni principali: approcci induttivi e approcci partecipativi --> in questi ultimi la partecipazione è intesa non solo come un dispositivo metodologico,ma anche come obiettivo e fine, questo perché uno degli aspetti condivisi nell'approccio è di costruire processi democratici. Emerge chiaramente che la partecipazione influisce sul senso di comunità --> questo fine è legato anche a obbiettivi di partecipazione. Il ricercatore non è più un esperto, ma un enabler, cioè non più uno che presidia il processo e che prende tutte le decisioni, ma colui che facilita il processo.

Una delle correnti più importanti nell'orientamento partecipativo è la Cooperative inquiry: fin dalla denominazione emerge che è un approccio collaborativo e cooperativo, e l'idea è che tutti i partecipanti, incluso il ricercatori siano co-partecipatori e co-soggetti. Del modello classico viene mantenuto che si tratta di un processo circolare e ciclico.
È interessante in queso modello il fatto che si fonda su ciò che Heron (fondatore della cooperative inquiry) chiama epistemologia estesa (epistemologia: forme di conoscenza / estesa: perché ne contiene diverse) --> con la ricerca azione si possono mettere insieme diverse forme di conoscenza.
In particolare l'idea è che si possano tradurre conoscenze di tipo pragmatico in conoscenze di ordine dichiarativo proposizionale.

Le diverse forme di conoscenza:
• conoscenza esperienziale (tramite il contatto diretto, e mobilita anche le componenti emotive),
• conoscenza rappresentazionale (o espressiva),
• conoscenza proposizionale e
• conoscenza pratica.

La metodologia della cooperative inquiry si avvale di diverse fasi:
I fase: il gruppo si accorda sul problema da analizzare, viene stabilito il focus della ricerca, vengono individuate le questioni da esplorare, viene stabilita la procedura per registrare la propria ed altrui esperienza. Questa fase coinvolge principalmente la conoscenza proposizionale anche se per focalizzare il problema il gruppo può utilizzare degli strumenti che attivano conoscenze di tipo "rappresentazionale" (storie, rappresentazioni grafiche).  
II fase: i ricercatori assumono il ruolo di co-soggetti: si impegnano nel mettere in atto le azioni concordate, osservando e registrando il processo e i risultati (propri e altrui).
Il focus è posto sulle congruenze/incongruenze tra teoria e prassi (tra quadro di riferimento precedentemente definito e azioni).
Questa fase coinvolge primariamente la conoscenza pratica (sapere come).
III fase: costituisce la fase cruciale. I co-soggetti sono completamente immersi nell'azione e possono sviluppare un nuovo modo di vedere la propria esperienza.
La fase III coinvolge in primo luogo la conoscenza esperienziale.
IV fase (quella valutativa di Lewin): dopo un periodo di impegno (fasi II e III) i co-ricercatori riesaminano le proprie ipotesi sulla base dell'esperienza e possono riformularle oppure porre nuovi interrogativi scegliendo come focus per il ciclo successivo i medesimi aspetti del problema o selezionando aspetti differenti.
Il gruppo può anche modificare le procedure adottate per condurre la ricerca.
L'idea è che questo ciclo venga ripetuto più volte, che l'indagine venga svolta attraverso questa ricorsività. È comunque da notare che:
- Il processo non è così "lineare": normalmente all'interno di ogni ciclo vi sono cicli "minori"; in ogni ciclo ciascuna delle fasi può essere diversamente enfatizzata.
-  Alcuni autori ritengono che il processo debba essere meno strutturato ("emergente").

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Domande tipo per il primo parziale (con la professoressa Colombo): illustrare le caratteristiche principali del modello lewiniano, oppure dell'approccio clinico, induttivo, o partecipativo / focalizzarsi su un aspetto metodologico, ad esempio come cambia il ruolo del ricercatore nei diversi orientamenti / presupposti teorici metodologici della ricerca azione, ad esempio spiegare come è inteso il rapporto tra teoria e prassi (la risposta può anche essere approfondita facendo un esempio riferito ad uno dei modelli) / sicuramente: domanda sul senso di comunità --> ad esempio definire il termine comunità oppure una domanda specifica sul senso psicologico del modello di Mcmilland e Chavis.
2 domande sono un po' più specifiche e 2 sono un po' più ampie.

Tratto da RICERCA INTERVENTO DI COMUNITÀ di Mariasole Genovesi
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