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Considerazioni finali sul tema del crollo del mero di Berlino nel testo "Profili storici"

Considerando il paragrafo sul muro nel suo complesso, possiamo concludere che l'enunciatore presenta il crollo dei regimi comunisti nell'Europa dell'Est come diretta conseguenza della crisi sovietica; i casi dei diversi Paesi sono affrontati in modo cronologico, come le diverse fasi di un processo. Qui il crollo del muro di Berlino è semplicemente il simbolo di una delle fasi di questo processo e non quella conclusiva (dopo si parla ancora di Romania, Bulgaria, Cecoslovacchia…). L'accento, per quanto riguarda la Germania, non è posto tanto sul muro, quanto sulle elezioni che portano alla vittoria Kohl (spazzando via quindi la vecchia dirigenza) e quindi alla riunificazione della Germania. Non si pone enfasi sui concetti della fine del comunismo o della guerra fredda, ma sulla repentina liquidazione della RDT e sul suo ingresso nel mondo occidentale. Questa idea di velocità del processo di aggregazione delle due Germanie, quella consumista Occidentale e quella ex comunista, liquidata e svuotata di senso (idea di processo repentino resa attraverso l'utilizzo di espressioni afferenti al campo semantico della velocità, quali «immediata unificazione», «accelerarono», «pochi mesi») insinua nel lettore almeno qualche dubbio nei confronti delle conseguenze che questo potrà significare per i cittadini dell'Europa dell'Est. Il manuale però non sviluppa in alcun modo questa tematica.

Tratto da SAGGIO SUL MURO DI BERLINO di Isabella Baricchi
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