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I sistemi maggioritari a doppio turno


I sistemi maggioritari a doppio turno: Anche questi sono sistemi a collegi uninominali, dove vince il seggio al primo turno chi ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti. Nel caso nessuno la ottenga si indice un secondo turno di votazioni a distanza di 2 settimane in genere. Qui possiamo avere diversi casi: 1)Doppio turno aperto, di cui abbiamo un caso in cui vengono riammessi tutti al secondo turno, quindi funzionerebbe come plurality, anche se non sarebbe comunque la stessa cosa, perché in primo luogo l’elettore già al primo turno si farà  un idea delle votazioni quindi al secondo turno, può optare per un cambio di voto strategico, in secondo luogo anche i candidati e i partiti possono decidere di rinunciare (dove non hanno possibilità )a presentarsi per il secondo turno in determinati collegi per far eleggere i partiti meno sgraditi. Un altro caso di doppio turno aperto è quello in cui (come in Francia), vengono messe delle soglie da oltrepassare per passare al secondo turno, ormai queste soglie in Francia sono alte , dunque si  è irrigidito il sistema, ed è molto meno aperto. 2) poi c’è il doppio turno chiuso: dove ci sarà il ballottaggio al secondo turno solo dei primi due candidati del primo turno. Questo criterio costringe i partiti a stringere alleanze preventive già dal primo turno, infatti come il plurality, questo sistema produce conseguenze analoghe rispetto alla riduzione della frammentazione, solitamente i partiti piccoli che non trovano alleati (generalmente i partiti estremi), restano fuori dai giochi. Quindi solitamente il doppio turno produce una logica bipolare, e garantisce solitamente solide alleanze o coalizioni. La maggiore critica che si fa a questo sistema è sempre la dis-rappresentatività, che comunque resta una critica ferma su tutti i sistemi maggioritari.

Tratto da SCIENZA POLITICA di Antonio Grisolia
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