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Il sistema partitico nela governo parlamentare


Nella realtà politica comunque il governo non si esaurisce mai completamente nella maggioranza parlamentare e né la maggioranza è tutta nel governo. Finchè il sistema partitico consente governi a maggioranza parlamentare monopartitico la variabile per definire i rapporti tra il governo e la maggioranza parlamentare è il grado di coesione del partito di governo. Governo e maggioranza sono legati ad uno stesso destino finchè nel gruppo parlamentare non viene meno la fiducia nella capacità del governo di condurlo al successo nelle elezioni.
Quando invece il sistema parlamentare impone governi di coalizione pluripartitici la coesione governo-maggioranza si collega ai processi di accomodamento tra identità e programmi politci dei diversi soggetti partitici che compongono la coalizione. Questo comporta la nascita di tensioni tra le leadership partitiche e parlamentari e le rispettive basi.
Il rapporto tra governo e base parlamentare si rileverà delicato in situazioni di ricorso a grandi coalizioni.
Se si passa ai sistemi presidenziali la situazione cambia notevolmente. Con lo sganciamento dell’esecutivo dalla maggioranza parlamentare le due linee di demarcazione maggioranza/minoranza e forze di governo/forze di opposizione, saranno tra di loro molto più indipendenti. Il governo deciderà meno significativamente sulla struttura del parlamento ma non potrà estraniarsi dalla vita parlamentare, tentando continuamente di modificare la strutturazione parlamentare secondo i propri piani e interessi.
Molto importanti sono le commissioni che spesso assumono autonome da parte dei loro componenti favorendo così l’erosione del conflitto tra maggioranza e opposizione rendendo difficile un costante controllo dell’esecutivo.
Si possono quindi delineare due tipi di struttura parlamentare di particolare rilievo: il parlamento policentrico, con un bicameralismo forte, partiti poco coesi e in numero elevato, commissioni forti e un debole nesso tra governo e maggioranza. Questo tipo di parlamento si caratterizzerà per una pluralità di centri di potere autonomi tra di loro.
All’estremo opposto troviamo il parlamento avversariale, con un monocameralismo vero e proprio, un sistema bipartitico con partiti coesi, stretta identificazione tra governo e maggioranza e commissioni deboli. L’articolazione governo/opposizione sarà la linea fondamentale di strutturazione e funzionamento del parlamento.

Tratto da SCIENZA POLITICA di Marco Cappuccini
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