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Emodialisi


Procedura di depurazione del sangue dalle sostanze tossiche (scorie e acqua) che non vengono più eliminate normalmente mediante la filtrazione operata dal rene.
Nel paziente in emodialisi è fondamentale controllare l’equilibrio idrico al fine di :
- controllare la pressione arteriosa
- salvaguardare l’apparato cardio-respiratorio
- rendere più tollerante la seduta dialitica

L’incremento di peso tra una seduta e l’altra nell’intervallo breve dovrebbe essere di 1-1,5 kg.
Trattamento dietetico:
Proteine: 1,2 g/pro Kg tenendo conto della perdita media di 6-10 g di amminoacidi durante la seduta dialitica. Il 60 % ad alto valore biologico.
Calorie: almeno 35 Kcal/Kg.
Sodio: necessaria una restrizione per ridurre il senso della sete, evitare ulteriori aumenti dell’osmolarità plasmatica, controllare la pressione arteriosa.
Potassio: 40-70 mEq/die
Fosforo: 800-1000 mg/die per prevenire l’osteodistrofia uremica; questa restrizione è spesso associata ad una terapia con chelanti il fosforo a base di idrossido di alluminio o carbonato di calcio.
Calcio: poiché l’assorbimento di Ca è diminuito e le diete per i paziente in emodialsi sono ipocaloriche, è necessaria una supplementazione di calcio attraverso un adeguato contenuto nel bagno di dialisi e supplementi con derivati della vitamina D.
Vitamine: queste possono essere carenti a causa di un consumo ridotto di vegetali, di un assorbimento intestinale ridotto e inoltre perché le vitamine idrosolubili sono perse durante la seduta dialitica. Pertanto si consiglia una integrazione di vitamina B6, C, D e acido folico.

Tratto da SCIENZE E TECNICHE DIETETICHE di Lucrezia Modesto
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