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L'inserzione del sondino naso-gastrico


E' importante educare il paziente e la sua famiglia spiegando loro lo scopo e il metodo con cui verrà inserito il sondino cercando di rassicurare senza però negare che è spiacevole.
Il materiale occorrente è: sondino, telino, guanti monouso, lubrificante, un bicchiere d'acqua fredda, schizzettone, un sacchetto di raccolta, una garza, un cerotto, il paravento. Il telino va posizionato sul torace (in caso di conati di vomito) e poi va misurata e segnalata con un cerotto la distanza tra naso-lobo-processo xifoideo dello sterno (serve da guida per determinare quanto deve essere introdotto il sondino per raggiungere lo stomaco); il sondino va infine lubrificato per 20 cm. Il paziente deve essere seduto con la testa leggermente in avanti, soffiarsi il naso e indicare da quale narice respira meglio (più collabora e più veloce è l'operazione). Con respiri profondi e lunghi si introduce il primo tratto e, arrivati all'epiglottide, il paziente deve degluitire l'acqua a comando in modo tale da permettere all'operatore di far proseguire il sondino (10 cm ogni deglutizione). Arrivato a livello dello stomaco, si inseriscono nel sondino 5-10 ml d'aria per mezzo dello schizzettone e si verifica con il fonendoscopio la presenza dei gorgoglii (nei polmoni non verrebbe avvertito alcun suono). Infine il sondino va assicurato con un cerotto.

Tratto da SCIENZE INFERMIERISTICHE di Lucrezia Modesto
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