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La politica energetica europea


Oltre al problema dell’immigrazione, la questione nordafricana solleva un problema di CARENZA ENERGETICA per l’Europa.

BAHREIN: è vicino all’Arabia Saudita, è considerato il “termometro” della stabilità dell’Arabia. È un Paese sciita come l’Arabia, Paese la cui famiglia regnante è sunnita, e si teme che un’espansione della rivoluzione “sciita” possa espandersi e colpire la famiglia reale araba → è questo il vero problema del Bahrein (oltre al fatto che è uno dei massimi produttori mondiali di petrolio).

COSTO DELL’ENERGIA:
1. problema per le FAMIGLIE;
2. problema per le IMPRESE
Ma perché il prezzo del petrolio è tanto determinante per il costo dell’energia?
➔ composizione attuale dell’offerta di energia (mondiale):
- 36% petrolio
- 24% gas
- 28% carbone
- 6% nucleare
- 6% idroelettrico
- 1% energia rinnovabile

L’ENERGIA RINNOVABILE soddisfa solo l’1% del nostro fabbisogno → non è realistico pensare di risolvere il problema energetico: è vero che può essere la soluzione di lungo periodo (in quanto il petrolio è assicurato solo fino ad un massimo di 30 anni, e lo stesso vale per gas e carbone, che sono risorse esauribili), ma non può essere il rimedio immediato. L’obiettivo dell’UE è di arrivare al 2020 con il 20%, ma sarà comunque poco, visto che per il 2020 è prevista la “fine” del petrolio;

GAS e PETROLIO provengono da Paesi altamente instabili, come quelli dove si stanno consumando le rivoluzioni.

Tratto da LA POLITICA ENERGETICA EUROPEA di Luca Porcella
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