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McLuhan e la comunicazione moderna



Oggi lo stadio informatico può dar luogo a varianti pedagogiche del determinismo tecnologico. Secondo alcuni il computer stimolerebbe una nuova modalità di apprendimento e ragionamento, basata sulla simulazione dell’esperienza. C’è in campo un’idea di scuola in cui si apprende senza ricorso ad alcun testo. Anche Benjamin cita la crisi culturale innescata dalla tecnologia. Marshall McLuhan trae conclusioni: la comunicazione moderna è partecipazione a un processo più che formulazione di concetti. Una conseguenza è il declino della letteratura..i giovani oggi non sanno seguire la narrazione, ma sono attenti al racconto visivo, all’azione. Secondo lui il ruolo della letteratura si può mantenere solo modificando i metodi didattici. Nel 51 McLuhan intuisce e formula 2 problemi: 1) necessità di un rapporto tra didattica delle materie umanistiche e nuove tecnologie; 2) competizione tra supporti della conoscenza. Anche qui si tende ad attribuire al mezzo (libro?)una capacità di modificare il percorso dell’uomo (dell’apprendimento) trascurando domande come: di che tipo di bambini parliamo? che uso fanno del computer? Ma W. Melody sostiene che il corso degli eventi è influenzato non dal determinismo tecnologico ma da grandi politiche di governi e multinazionali. Della visione determinista va respinto il paradigma, le interpretazioni fratturali (great divide?) della storia. Ora l’autore riassume alcuni studi sulla storia e la teoria della scrittura che più hanno influenzato le teorizzazioni contemporanee sul ruolo sociale e cognitivo delle nuove tecnologie.
Scuola di Toronto è un etichetta assegnata a una schiera eterogenea di studiosi che a partire dagli anni 50 gravitano attorno a tale università. Innis, Havelock, Ong e McLuhan. Oggi c’è Derrick De Kerchove, Goody e Olson. Havelock ha elaborato una tesi alfabetocentrica. Non vuole identificare intelligenza e alfabetizzazione (come in chiave hegeliana). Secondo lui mutamenti profondi avvennero in Grecia nel passaggio dalla cultura orale a quella scritta, che produsse i capolavori della letteratura classica ma non omero. La società moderna affonda le sue radici nella diffusione della scrittura alfabetica: senza l’alfabetizzazione moderna=greca non avremmo avuto scienza, filosofia, leggi scritte, letteratura, aeroplani. Anche il concetto di anima nasce in corrispondenza di un mutamento tecnologico. Anche per Ong la scrittura ha un effetto cognitivo, favorendo la nascita della coscienza. Essa intensifica il senso dell’io e alimenta un'interazione più consapevole tra individui.

Tratto da SCRITTURA NELL'ERA DIGITALE di Dario Gemini
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