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Le distopie consacrate della Holy Trinity

Le distopie consacrate, della Holy Trinity, sono quelle di Huxley, Orwell e Bradbury. Aldous Huxley scrive Brave New World (1931), titolo ispirato dalla Tempesta di Shakespeare, una battuta di Miranda estasiata dalla magia. Huxley mina la pretesa dell'uguaglianza, ma non si può ridurre all'anticomunismo, se fra i nomi dei personaggi vi sono sia Bernardo Marx che Benito Hoover.

Il sommo legislatore è Ford, che si offre a un'interpretazione a senso: come in Zamjatin era divinizzato Taylor, anche qui il modello sociale diventa la catena di montaggio, il mito della produzione a tutti i costi. Siamo ancora una volta alle verifica delle conseguenze del progresso.

Gli uomini sono fabbricati in provetta, e ogni individuo può essere programmato, fisicamente e psichicamente, secondo la funzione da svolgere. CosÏ, rispetto all'ipotesi comunista, la società è divisa in caste, separate da una coscienza di classe insufflata. All'indottrinamento, si aggiungono la promiscuità sessuale e la droga perfetta, il soma. Le due voci di dissenso sono Marx e Watson, ma la dissidenza si giustifica nel primo caso con il difetto fisico, nel secondo con l'eccesso mentale.

Huxley tocca un punto nodale della critica all'utopia: se l'utopia venisse raggiunta, sarebbe la fine della storia, il mondo non potrebbe che chiudersi in un conservatorismo assoluto. E poichè il mondo nuovo coincide con lo Stato mondiale, non rimarrebbe alcun esterno. Huxley immagina solo la persistenza di sacche di arretratezza, le riserve. La presenza del Selvaggio è scandalosa: egli reintroduce il linguaggio della passione amorosa e del dolore.

Huxley, a distanza di tempo, rivendicherà la giustezza delle sue previsioni, anche rispetto a Orwell. Brave New World segnala infatti la pericolosità di un totalitarismo morbido, che dopo qualche massacro abbandona la violenza fisica in forme di persuasione occulta, con il martellamento degli slogan e il lavaggio del cervello della cultura del divertimento. Previsione ironica della Società dello Spettacolo è quando il Selvaggio, ritiratosi, viene disturbato da intervistatori dei mass media.

Ciò che invece Huxley non aveva previsto è che al potere avrebbe fatto ancora più comodo una buona quota di instabilità di mercato, di mescolanza delle classi, nonchè di confusione ideologica che consente la coesistenza complementare dell'edonismo e del sacro.

Tratto da "SCRITTURE DELLA CATASTROFE" DI MUZZIOLI di Domenico Valenza
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