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Il discorso pubblicitario


Il discorso pubblicitario è presente nelle società capitalistiche mediatizzate; poi si possono individuare numerose strategie pubblicitarie con stili e obiettivi diversi; vi sono quindi vari codici e supporti (tv, affissioni ecc); infine troviamo le campagne e i testi pubblicitari che sono gli oggetti concreti della comunicazione, che si possono analizzare empiricamente. I discorsi sono le varie forme di produzione di testo nella vita sociale (discorso politico, artistico, sportivo). Il discorso pubblicitario è quello con carattere strategico (comunicazione strategica, uso di immagini, testi scritti e materiali testuali vari). Al concetto di strategia va affiancato il carattere finalizzato ad altro dell’uso di un complesso di risorse e in secondo luogo ci interessa la  dimensione di qst finalizzazione, ricondotta spesso all’opposizione tra tattica di breve respiro e   un discorso molto più ampio, la strategia che deve portare al fine ultimo (che è appunto l’acquisto di beni e servizi). La pubblicità è un’applicazione strategica della comunicazione, ma rispetto alla strategia (termine che deriva direttamente dalla guerra, come quello di campagna) si differisce perché non c’è violenza, coercizione e fini sono diversi. Il consumatore tende a soddisfare bisogni immediati, l’azienda con la pubblicità deve agire lentamente (come un agricoltore che coltiva il raccolto).

Tratto da SEMIOTICA DELLA PUBBLICITÀ di Priscilla Cavalieri
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