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Codici a segni globali


Un segno è detto globale quando il suo significato è veicolato globalmente dall’intero piano espressivo. Il segno globale non è scomponibile in unità di ordine inferiore portatrici di una distinguibile parte del significato complessivo. Codici a segni articolati. I segni articolati sono scomponibili in unità di ordine inferiore dotate di un proprio significato dette morfemi. L’articolazione sfrutta un principio di economicità in base al quale con un mero di unità minime si possono ottenere segni di numero più o meno finito. Il morfema lessicale contiene le informazioni sui tratti semantici attribuibili alla radice lessicale (bambin-). Il morferma grammaticale informa invece su aspetti grammaticabili (-o). I morfemi grammaticali si dividono in morfemi flessivi che contemplano i paradigmi fissivi (variazioni di genere, numero) dei nomi, aggettivi, articoli preposizioni articolate e simili e paradigmi flessivi dei verbi e in morfemi derivazionali che indicano prefissi e suffissi. Le lingue presentano però una doppia articolazione. A questa, detta di primo livello (o prima articolazione), se ne associa un’altra di secondo livello (seconda articolazione), frutto di una ulteriore segmentazione in cui vengono individuate unità distintive, stavolta non dotate di significato. Nelle lingue tali unità distintie sono dette fonemi e corrispondono ad ogni suono riconoscibile come unità del sistema fonologico, non analizzabile in unità di suono inferiori.

Tratto da SEMIOTICA E COMUNICAZIONE di Niccolò Gramigni
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