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Il numero dei giudici inglesi


Vi è ancora un dato relativo alla magistratura importante al fine di comprenderne il funzionamento, che concerne il numero dei giudici.
Tradizionalmente si sottolineava che i giudici inglesi erano di notevole livello tecnico e… pochi.
L’affermazione resta sostanzialmente valida anche oggi, soprattutto se guardiamo ai giudici togati a tempo pieno, che sono poco più di 1000, dei quali solo 150 sono giudici delle corti superiori, quelli cioè che possono considerarsi giudici nel senso costituzionale del termine.
Inoltre, poiché solo tali giudici, in virtù della pienezza della loro giurisdizione, sono riconosciuti quali prestigiosi depositari del potere giudiziario, questo risulta essere tutto concentrato a Londra.
Come è possibile questa disparità numerica, considerando che la società inglese non è meno litigiosa di quella dei Paesi dell’Europa continentale e che le funzioni attribuite al potere giudiziario sono pressoché corrispondenti?
Si può rispondere che ciò è possibile principalmente per due ordini di motivi:
a. il ricorso, nei secoli, ad organismi alternativi per la soluzione delle controversie sfruttando la partecipazione di giudici laici;
b. la particolare struttura del processo civile, infatti solo poco più dell’1 % delle cause iniziate annualmente di fronte alle corti ordinarie arriva al trial, ossia al dibattimento presieduto da un giudice di professione.

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