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La magistratura laica inglese: i Justices of the Peace (magistrates)


Tra gli strumenti impiegati dai sovrani normanni per amministrare in modo efficiente il proprio potere vi è la nomina dei commissioners, reclutati tra la piccola nobiltà locale di provata fedeltà.
Inizialmente, i loro doveri sono amministrativi e di polizia, ma a partire dal regno di Edoardo III essi assumono i caratteri già ben definiti degli attuali Justices of the Peace, con compiti sempre più spiccatamente giurisdizionali.
Il Justice of the Peace (chiamato attualmente magistrate) continua ad essere un giudice laico nella maggior parte dei casi; solo a Londra e in alcune grandi città il magistrate è ormai un giudice professionista che prende il nome di stipendiary magistrate.
A partire dal Constitutional Reform Act del 2005, i magistrates sono nominati dal Lord Chancellor dopo essere stati selezionati dalla Judical Appointments Commission e vengono generalmente scelti tra gli abitanti più in vista della contea, e in particolare tra le persone alla fine della proprio regolare attività lavorativa.
Il numero dei magistrates è piuttosto elevato: circa 30000 in tutta l’Inghilterra.
I magistrates non ricevono compenso, ma possono chiedere un’indennità per il mancato guadagno.
I magistrates sono laici, tuttavia, a partire dal 1966, per svolgere il loro servizio sostengono un corso in materie giuridiche e sono comunque sempre assistiti da funzionari part-time retribuiti (clerks) scelti tra i barristers o, più frequentemente, tra i solicitors.
Tutte le cause penali passano al vaglio dei magistrates, o per essere direttamente decise (e ciò accade all’incirca nel 95 % dei casi, o per essere sottoposte ad una istruttoria preliminare.
I magistrates si riuniscono, di solito, come collegio di 3 membri e decidono, sia della colpevolezza sia della pena, a maggioranza; non irrogano di solito pene detentive, ma pene pecuniarie.
Contro le decisioni dei magistrates è possibile proporre appello alla Crown Court che, quando giudica in grado di impugnazione, non prevede la presenza della giuria.

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