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La città occidentale per Weber


La città occidentale ha per Weber la caratteristica peculiare (già presente nella polis greca e nel comune dell'Europa medievale), di far affermare uno specifico diritto di cittadinanza in base al quale i membri della città, come singoli individui, dispongono di propri tribunali e di proprie autorità politiche, e partecipano alla scelta dei titolari di tali organi. Fuori dall'Occidente, invece, la città è sempre rimasta politicamente dipendente da un signore fondiario o da un principe.
I motivi di questa specificità della città occidentale sono innanzitutto di natura politica, e sono legati al carattere rivoluzionario che assume, in origine, il tipo ideale della formazione della città: alla sua base vi è un'associazione giurata volta alla conquista del potere politico.
Questo processo ha 2 caratteristiche principali che distinguono l'esperienza occidentale:
-la prima è di natura politico-militare: la fragilità di unità politiche più grandi ha favorito in Occidente lo sviluppo delle città come entità autonome, mentre l'opposto è avvenuto in Oriente.
La città occidentale del medioevo si orienta verso attività commerciali e produttive che preparano un capitalismo razionale orientato allo sfruttamento di opportunità di mercato, piuttosto che verso il capitalismo tradizionale di tipo politico e militare, perché è una comunità politica autonoma e non potendo contare sulla redistribuzione delle risorse tipica della città non occidentale, deve trovare dei propri mezzi di sussistenza.
-la seconda è di natura religiosa: il cristianesimo ha portato al superamento del dualismo etico che caratterizza le esperienze di altre parti del mondo. La possibilità che si costituisca un'unione per la fondazione della città, che nasca uno specifico diritto di cittadinanza, richiede che siano abbattute quelle barriere alle relazioni sociali, dominanti quando gli abitanti della città sono appartenenti alle stirpi o caste caratterizzate da culti diversi. Da qui l'importanza per il comune medievale della chiesa cittadina, del santo protettore e delle feste religiose della città.
Inoltre la rottura del dualismo etico e il superamento dei vincoli di stirpe o di casta si esprime nello status giuridico di liberi cittadini, e quindi vi è un incoraggiamento ad intraprendere attività economiche, non ostacolate dal tradizionalismo e dal persistere della magia tipici delle città non occidentali.

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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