LE FAMIGLIE E I PROCESSI DI SOCIALIZZAZIONE
La famiglia è definita dai sociologi come due o più individui, unita dalla nascita o da un vincolo sociale, che condividono risorse, si prendono cura delle persone a loro carico e mantengono spesso forti legami emotivi. La famiglia è un’istituzione sociale. Il significato della famiglia è definito culturalmente, le famiglie variano proprio perché sono costruzioni sociali e riflettono norme e credenze di culture diverse in momenti storici diversi. La parentela è il vincolo creato dalle relazioni familiari.
loro parenti, a livello macrosociologico i legami di parentela possono crearereti sociali intricate. Nelle società preindustriali queste reti costituivano un’importante fonte di stabilità sociale perché promuovevano la solidarietà ed erano unità di produzione e consumo. Nelle società industrializzate molte delle funzioni delle tradizioni reti parentali sono state assunte da istituzioni formali governative ed economiche, le famiglie sono diventate unità di consumo e contribuiscono alla riproduzione e all’integrazione sociale.
2. Aiuto materiale: i membri delle famiglie si aiutano reciprocamente, condividendo risorse materiali e sforzi. La condivisione delle risorse è una caratteristica tipica delle famiglie, il potere in ambito familiare è quasi sempre detenuto da coloro che hanno il controllo su tali risorse.
3. Discendenza e successione ereditaria: il termine “discendenza” fa riferimento al vincolo parentale che si trasmette di generazione in generazione, mentre la “successione ereditaria” definisce le regole sulla ricollocazione della proprietà all’interno di una famiglia dopo il decesso di uno dei suoi membri. Nelle moderne società industriali, la discendenza è quasi sempre bilaterale, ossia ascritta sia alla madre sia al padre. Nelle società tradizionali preindustriali, la discendenza era monolineare, ossia ascritta unicamente al padre (discendenza patrilineare) o alla madre (discendenza matrilineare).
4. Cura e socializzazione delle persone a carico: le famiglie si prendono cura delle persone a carico, soprattutto bambini e anziani.
5. Regolamentazione sessuale: le norme culturali indicano quali relazioni sessuali sono socialmente accettate.
- Famiglia nella fase preindustriale: estesa, comporta dalla famiglia culturale più altri familiari di sangue/biologici o acquisiti. La società patriarcale è fondata sulla dominazione maschile stabilita dalla tradizione e della legge.
- Famiglia nella fase post-industriale: famiglia nucleare composta dai genitori e i figli (naturali o adottivi). La famiglia può essere simmetrica dove entrambi i coniugi sono coinvolti in attività lavorative ma con un’occupazione part-time da parte della donna per dedicarsi anche alla casa oppure può essere a doppia carriera dove entrambi i coniugi hanno un lavoro a tempo pieno.
-famiglia nucleare: composta da genitori e dai loro figli
-famiglia estesa: composta dalla famiglia nucleare più altri parenti (ad esempio i nonni)
-famiglia allargata (o ricostruita): famiglie nelle quali uno dei due adulti ha dei figli da una relazione precedente
-convivenza: è una relazione sociale che può creare legami familiari e comporta intimità sessuale, in cui due persone vivono insieme come partner non sposati
-endogamia: ossia la limitazione del matrimonio a persone della stessa
categoria sociale
-esogamia: matrimonio tra persone di diverse categorie sociali
-poligamia: un sistema matrimoniale che permette a una persona di avere più coniugi, esiste di due forme: poliginia (=il matrimonio di un uomo con più donne) e poliandria (=il matrimonio di una donna con più uomini)
Le famiglie estese sono meno comuni: la famiglia nucleare ha sostituito quella estesa
La libera scelta del partner è sempre più diffusa: la libertà individuale nella scelta del partner è sempre maggiore
Le donne si sposano più tardi: per continuare gli studi o lavorare, questo ritardo contribuisce a ridurre la dimensione delle famiglie
Le persone restano sposate meno anni: le convivenze e i divorzi sono in continuo aumento
Più donne entrano a far parte della forza lavoro: la maggiore indipendenza economica raggiunta dalle donne ha probabilmente influenzato alcuni atri cambiamenti intervenuti nell’organizzazione della vita familiare, tra cui il ridimensionamento dei nuclei stessi
Le famiglie includono sempre più spesso gli anziani: l’aspettativa di vita umana è aumentata e questo fa aumentare il numero degli anziani, alcuni dei quali richiedono un’assistenza da parte dei familiari
Uomini e donne omosessuali vivono oggi stabili rapporti di coppia: con la rivendicazione e il riconoscimento giuridico dei rapporti di coppia stabili tra persone appartenenti allo stesso sesso
1. Aspettative di ruolo= comportamenti attesi che la società si aspetta da noi
2. Propensione alla conformità= tendenza ad assumere comportamenti che sono propri della maggior parte della popolazione, rappresenta la regola piuttosto che l’eccezione di comportamenti conformi alla media, si segue la regola dominante
3. Modifica del comportamento= la socializzazione implica che non sempre le persone sono socializzate secondo le aspettative dei genitori, della scuola o del gruppo di pari, la socializzazione non è un processo univoco ma è continuamente negoziato, la socializzazione prevede che i nostri comportamenti possano modificarsi, modificando di conseguenza le aspettative di ruolo
• La scuola: è la prima esperienza di contatto con il mondo sociale esterno. In questi ambienti i bambini imparano a interagire con gli altri e far parte di un gruppo. Le scuole, in quanto agenti di socializzazione dediti principalmente all’insegnamento delle conoscenze culturali, preparano i bambini ai futuri ruoli nella società, fornendo istruzioni in molti campi.
• I media: presentano valori, credenze, norme, comportamenti che promuovono uno stile di vita consumistico, attraverso la pubblicità e la programmazione offerta aiutano a definire i gusti e i desideri della popolazione. I media hanno alterato la socializzazione dei bambini poiché è andato sfumato il confine tra infanzia e età adulta.
• Il gruppo dei pari: cioè un gruppo di persone, in genere di età simile, che condividono status sociale e interessi. I gruppi dei pari possono influenzare lo sviluppo e i comportamenti degli individui in modo significativo. Il gruppo dei pari dà l’opportunità ai giovani di sperimentare valori, credenze e comportamenti diversi da quelli dei loro genitori.
• Il luogo di lavoro: è uno degli ambienti più importanti in cui sperimentare la socializzazione secondaria. La socializzazione professionale è l’apprendimento delle norme informali associate a un tipo di impiego.
• La religione: è l’agente di socializzazione più dedito all’insegnamento di valori e di credenze. In passato, le istituzioni religiose esercitavano un’enorme influenza su ogni aspetto della vita, offrendo opportunità sociali ed educative oltre a indottrinare su moralità e valori. Questa influenza ha subito un declino.
• Le istituzioni totali: sono definite da Goffaman come strutture inglobanti nelle quali un’autorità regola ogni aspetto della vita di una persona. Tutte le istituzioni totali hanno delle caratteristiche: tutti gli aspetti della vita quotidiana si svolgono nello stesso luogo e sotto la guida della stessa autorità, i membri si dividono in staff (che impone un programma specifico, esercita il controllo attraverso l’applicazione di regole formali) e internati (trattati tutti allo stesso modo e subiscono il potere esercitato dai primi).
- Istituzioni create per occuparsi di persone che non sono in grado di badare a se stesse, ma che possono rappresentare una minaccia alla comunità (ospedali psichiatrici)
- Istituzioni create per proteggere una comunità da coloro che le autorità ritengono costituire un pericolo significativo (prigioni, carceri)
- Istituzioni fondate su un compito specifico che richiede l’impiego totale dei partecipanti (caserme e collegi)
- Istituzioni intese come “distaccate dal mondo” (monasteri e conventi)
Il senso del Sé è l’insieme di pensieri e sensazioni che si provano considerando se stessi come un oggetto. Gli umani sono esseri coscienti di sé: possiamo renderci oggetto dei nostri pensieri e delle nostre attenzioni. Questa capacità di autoriflessione è il nucleo del concetto del Sé ed emerge soltanto attraverso l’interazione sociale. Non nasciamo con il senso del Sé ma lo sviluppiamo nel corso del tempo come
prodotto della cultura nella quale siamo socializzati e attraverso le nostre esperienze di interazione sociale.
2. Immaginiamo che gli latri esprimano giudizi su di noi
3. Proviamo una sensazione che deriva dal giudizio immaginato
Il sé delle persone è determinato dalle loro interazioni con gli altri e quindi varia in funzione delle persone con le quali interagiscono.
2. Fase del gioco: a tre anni i bambini cominciano ad essere in grado di assumere un ruolo di un’altra persona in modo significativo. Possono uscire da se stessi interpretando un ruolo
3. Fase del gioco di squadra: verso i 6/7 anni imparano non solo a interpretare un ruolo, ma anche a collegarlo ai ruoli degli altri. Giocare uno sport di squadra ad esempio implica imparare le regole e anticipare le azioni degli altri. In questa fase i bambini possono immaginare a tutto tondo come appare agli latri il mondo sociale
4. Fase dell’altro generalizzato: quando le persone maturano, sviluppano la capacità di considerare l’altro generalizzato, i valori e gli orientamenti di una comunità in generale e non dei suoi singoli componenti. Ciò significa interiorizzare i valori e le credenze della propria cultura. L’altro generalizzato dipende dal contesto sociale e varia enormemente da una cultura all’altra
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