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De Gasperi e l'economia italiana



A livello internazionale l'impegno profondo di De Gasperi verso gli USA e l'Europa fece dell'Italia il paese dell'Europa meridionale più integrato nelle strutture economiche, politiche e militari dell'Occidente, i cui frutti si sarebbero visti a partire dal 1958. A livello del controllo sociale, la creazione di enti statali autonomi permise di rispondere alla significativa minaccia costituita dal movimento dei contadini poveri nel Meridiona. I programmi di opere pubbliche fiorirono in tutto il Sud, spezzando l'unità del movimento e disinnescandone la carica eversiva.
Il settore pubblico dell'economia si sviluppò brillantemente e inaspettatamente e la sfida dei conservatori di Confindustria fu raccolta e vinta.
Dall'altra parte, se si guarda alla forma di Stato emersa nel corso degli anni '50 e la si giudica alla luce dei principii costituzionali, emergono numerose imperfezioni e manchevolezze: il rapporto deformato tra cittadini e Stato; l'inefficienza e la corruzione della p.a.; la struttura ad arcipelago dello Stato, fatta di correnti politiche ed enti pubblici indipendenti, che contrastava coi principi democratici della Repubblica; il clientelismo.

Tratto da STORIA CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
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