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L'assetto postbellico, 1945 – 1948


Il 21 giugno del 1945, dopo otto settimane di serrata contrattazione – atteggiamento questo che si rivelerà peculiare nel processo di formazione dei futuri governi – viene eletto come Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia Ferruccio Parri, ex partigiano del Partito d'Azione col nome di Maurizio che illuse la Resistenza italiana con la speranza di potere essere effettivamente parte integrante del processo politico di formazione postbellico. Illusione destinata quasi immediatamente a rimanere tale. Si formarono invece ben presto due opposti schieramenti partitici attorno ai quali si riunirà l'intero elettorato italiano: la Democrazia cristiana, legata al mondo padronale e agli USA, e il partito comunista e socialista, legato alla classe operaia e all'Unione Sovietica (destinata a crollare il 26 dicembre del 1991). Il forte conflitto di interessi tra i due mondi fu inizialmente stemperato dalla prolungata cooperazione dei partiti antifascisti, ma già nella primavera elettorale del 1948 fu chiaro l'esito delle segrete lotte iniziate già nel 1943.

Tratto da STORIA CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
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