Skip to content

La commedia italiana degli anni '60


Come abbiamo detto, il neorealismo ha conosciuto una breve stagione. Il periodo seguente non è facile, e ai capolavori acclamati si sovrappone una nuova stasi creativa. Solo alla fine degli anni ’50 l’apertura a sinistra della politica governativa permette un risveglio della cinematografia nazionale. Nel 1958 si realizzano 133 film; 167 l’anno successivo. La censura, con l’inserimento di nuove leggi, molla un po’ la presa. Dal 1959, anno dell’allora scandaloso film La dolce vita, di Federico Fellini, al 1968, con Teorema, il cinema italiano attraversa dieci anni intensissimi, sia per gli allora grandi del cinema (Rossellini, Visconti, Fellini, Antonioni, Pasolini) che sviluppano stili e temi personalissimi, lanciandoli nel firmamento della cinematografia nazionale; sia nuovi talenti che avranno modo di affermarsi alla fine degli anni ’60 (i fratelli Taviani, Bertolucci, Scola, Olmi e Ferreri); sia autori della generazione di mezzo, come Comencini, Risi e Monicelli.
Il periodo 1958 – 1967 è però, soprattutto, rappresentato dall’apogeo della commedia all’italiana, anche se inizia a prendere forma, con registi come Rosi, Petri e Damiani, il cosiddetto cinema politico, che diventerà un genere canonico del cinema italiano.
Il film simbolo della commedia italiana anni ’60 è sicuramente Il sorpasso di Dino Risi, del 1962. Il film, scritto da Risi con Ettore Scola e Ruggero Maccari, è uno spaccato di vita nostrana nel pieno degli anni del boom economico, visto tramite la figura di un uomo istrionico, irresponsabile, vuoto, a momenti generoso e amichevole, che incarna perfettamente la società italiana di quegli anni. Nella calura soffocante e deserta di Ferragosto, Bruno Cortona viaggia per le strade di Roma con la sua potente Lancia Aurelia Sport. Casualmente, Bruno incontra Roberto, uno studente universitario. Bruno, che trascorre le sue giornate tra un espediente e una corsa in macchina, è separato dalla moglie ed ha una figlia giovanissima che si accompagna ad un industriale molto più anziano di lei. Roberto, invece, è un giovane timido ed impacciato, affascinato dalla vita libera e spensierata condotta da Bruno. Il giovane accetta di trascorrere la giornata con Bruno, che si prodiga in consigli di vita vissuta. I due passano da una tappa all'altra: un tabaccaio, un ristorante e finiscono per arrivare a Castiglioncello, dove vivono Gianna, ex moglie di Bruno, e l'annoiata figlia Lilli. Dopo aver trascorso la giornata con le due donne, Bruno decide che l'indomani si recheranno a Viareggio. Il viaggio però finisce tragicamente, Bruno si lancia per strada a tutta velocità ma la macchina sbanda in una curva e Roberto rimane ucciso. 

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.