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La nascita del free cinema in Inghilterra


Siamo nel febbraio del 1956. Il British Film Theatre presenta tre cortometraggi raggruppati attorno ad un manifesto che costruisce l’atto di nascita del free cinema. I film erano diretti da Karel Reisz e Tony Richardson, da Lindsay Anderson e da Lorenza Mazetti, e indicavano chiaramente quali erano gli orientamenti di quella che intendeva diventare una nuova scuola nella storia del cinema britannico. Erano giovani registi che intendevano rompere con il cinema corrente, richiamandosi volutamente alla grande tradizione documentaristica degli anni ’30 e ’40 che aveva iniziato John Grierson.  Nel 1956 il cinema inglese vive ampiamente della sua tradizione, sviluppatasi principalmente intorno alla commedia, che navigava tranquillamente nel mare della consuetudine e della convenzione, sia per quanto riguarda i soggetti proposti, sia per quanto riguarda le tecniche di realizzazione. Il cinema dell’epoca, a parte qualche eccezione, è studiato per offrire prodotti di immediata degustazione. Del resto il monopolio tentacolare della Rank non lasciava molto spazio ai nuovi talenti. Il cinema dell’epoca era ancora legato alla visione dopo guerra mondiale, con una Inghilterra unita attorno all’accettazione di un’ideale comune e al consenso. Ma dieci anni dopo il secondo conflitto mondiale, la situazione socio – storica del paese era ben diversa, e molto più frantumata di quanto si vedesse sul grande schermo.

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