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Anni '50 in Italia. Cinema per pubblico internazionale


La serie che avrà più fortuna sarà quella di Don Camillo diretta dal regista francese Julien Duvivier; ha il merito di ridurre la complessità della situazione politico-antropologica italiana riducendola alla dialettica cattolicesimo-comunismo.  Riprende in maniera prepotente la strada dei film storico-mitologici che ottengono esaltanti risultati commerciali. Da sottolineare in questo campo le apprezzate performance registiche di Cottafavi che cerca di esplorare l’animo femminile Le legioni di Cleopatra e Messalina e interrogarsi sul buon governo La rivolta dei gladiatori; sarà apprezzato per la serie su ercole ma solo dal pubblico italiano e la critica estera, la critica e gli spettatori colti non approvano.
Negli anni cinquanta si pongono le basi per quella tipologia che avrà ruolo egemone negli anni successivi; si verifica quella rivoluzione goldoniana che porterà alla scrittura più elaborata dei testi per gli autori ed una appropriazione cinematografica del genere spogliandosi da ogni giacenza teatrale e mostrando attraverso il mezzo risultante di sintesi un nuovo strumento in grado di porsi in sintonia con i mutamenti del paese. Con La Grande Guerra di Monicelli si chiederà un modulazione nuova del proprio ruolo, abbracciando una comicità spicciola fino alla drammaticità.

Tratto da STORIA DEL CINEMA ITALIANO di Asia Marta Muci
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