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L'Arianesimo del IV secolo

L'Arianesimo del IV secolo


LA CRISI ARIANA: DAL CONCILIO DI NICEA AL REGNO DI COSTANZO: il grande problema del IV secolo fu sicuramente l'arianesimo. Problema di lontana matrice origeniana, con evidenti ambizioni intellettualistiche, generò la prima grande frattura tra le chiese di Oriente e di Occidente. La controversia nasce in Egitto ad Alessandria intorno al 320. Ario era un dotto libico che faceva parte del partito rigorista di Melezio, vescovo di Licopoli. Abbandonate le posizioni rigoriste, fu ordinato prete dal successore di Pietro, vescovo di Alessandria.
Ad Alessandria era forte la discussione su Origene e non si era spento l'interesse per il suo insegnamento sulla relazione tra le persone della Trinità. Cosa ne pensa Ario?
Ario si ispira ai subordinazionisti, e nega a Cristo divinità autentica e piena. Egli è figlio di Dio, dunque viene ridotto al livello di creatura. Ciò prendeva spunto dalla tesi dell'unicità e trascendenza di Dio, che dunque era un essere:
- unico e indivisibile
- principio ingenerato
- non può condividere con altri la propria essenza (ousìa)
- è infinito

Il Figlio dunque:
- non può essere della stessa sostanza del padre, non è dunque consustanziale
- è una creatura generata dal nulla
- è finita e distinta dal Padre

Ario diceva di credere nella Santissima Trinità ma le tre persone che la compongono sono distinte e di natura diversa. Ario definitivamente sosteneva che la natura divina del Logos fosse sostanzialmente inferiore a quella di Dio e che, pertanto, vi fu un tempo in cui il Verbo di Dio non esisteva e dunque che fosse stato creato in seguito.
Ario viene scomunicato da un concilio di 100 vescovi egiziani e libici e si rifugia prima a Cesarea e poi a Nicomedia dove trova molti sostenitori tra cui Eusebio. Compone Thaleia (Banchetto) la sua opera più famosa, un misto di prosa e versi, si adopera per la diffusione delle sue dottrine.
Interviene Costantino che invita Ario e il vescovo Alessandro a ritrovare la concordia e riunificare la Chiesa ma dato che il contrasto continuava a infiammarsi organizza nel 325 il Concilio di Nicea, nella Bitinia. Il Concilio di Nicea è il primo concilio ecumenico nella storia della chiesa e durò due mesi, da maggio a luglio. Furono circa 300 i vescovi ma la maggior parte veniva da Asia ed Egitto; i vescovi dell'Occidente furono pochi e diretti dall'autorevole Ossio di Cordova.

Tratto da STORIA DEL CRISTIANESIMO ANTICO di Gherardo Fabretti
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