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La situazione politica in Germania e Russia alla Prima Guerra Mondiale – René Girault


Da parte Russia, le convinzioni sono meno salde, almeno fino alla fine della primavera del 1914. Le difficoltà politiche e sociali interne rafforzano le convinzioni pacifiste. Alcuni militari, uomini politici, intellettuali pensano invece che l’espansione innegabile della Russia esige una politica estera attiva, compreso lo stesso Nicola II. Si spera di poter disporre di due anni ancora per completare la preparazione militare, ma questo partito germanofobo maggioritario pensa che la guerra con la Germania sia ormai inevitabile, non fosse per altro che per regolare il problema ottomano. Deriva dunque da una decisione ponderata la scelta di sostenere a fondo la Serbia.

In Germania e in Russia, chi può decidere sa già cosa fare. I responsabili degli Stati alleati sono più indecisi perché più divisi, come nel caso dell’Austria-Ungheria. A Vienna e a Budapest, le preoccupazioni interne bastano per incitare un gran numero di uomini politici alla moderazione in politica estera: il problema vitale è piuttosto quello del futuro stato dell’Impero. Senza l’attiva pressione tedesca, i civili avrebbero certamente frenato l’ordine dei militari, desiderosi da tempo di regolare la questione serba con la forza.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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